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Mare ancora inquinato, stagione balneare 2016 a rischio e si parla di tassa di soggiorno

Siamo ufficialmente entrati nella primavera e come tradizione, al massimo tra un paio di mesi, i pescaresi inizieranno a riversarsi sulla spiaggia con l’arrivo del primo caldo, grazie anche ai gestori degli stabilimenti balneari che già prima della stagione rimettono in moto la macchina dell’estate riaprendo locali e iniziando a preparare l’arenile per il montaggio di palme e ombrelloni.

Siamo ormai prossimi alla stagione estiva, quella che ogni pescarese aspetta con ansia per rinsaldare quel rapporto unico e viscerale con il mare Adriatico che tanto ha dato e al quale tanto forse stiamo togliendo, ma la città sembra ancora ferma ai problemi del 2015, con quel divieto di balneazione emesso ma mai reso pubblico in seguito alla rottura della condotta fognaria in via Raiale e allo sversamento di oltre 30mila metri cubi di liquami nel fiume. Con le richieste di dimissioni a sindaco e giunta e con repliche degli amministratori che rigettano indietro. Senza dimenticare che è sempre in corso un’inchiesta della Procura che vede indagati sindaco, vice e un dirigente comunale.

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La città sembra ferma a quel momento ma nel frattempo l’estate sta arrivando e c’è una stagione da salvare, perché diciamolo chiaramente, se a Pescara togliamo anche il mare che cosa le resta? Le ultime analisi eseguite lo scorso 8 marzo parlano di valori decisamente oltre i limiti consentiti dalla legge, nonostante gli sforzi messi in campo da Comune, Arta, Aca e Capitaneria di Porto:

  • via Balilla: enterococchi a 790 (limite 200), escherichia coli a 2750 (limite a 500);
  • via Mazzini: enterococchi a 450, escherichia coli a 933;
  • teatro d’Annunzio: enterococchi 220, escherichia coli 465.

Non vanno meglio cose analizzando le acque del fiume:

  • acque fiume in ingresso alla città, prelievo effettuato a 100 metri a monte scarico depuratore: escherichia coli a 11.000, enterococchi a 3.800;
  • acque fiume Pescara alla foce, prelievo effettuato a 100 metri a valle del Ponte del Mare: escherichia coli a 27.000, enterococchi a 6.800.

Chi da sempre vive il mare ritiene che tra i problemi dell’inquinamento dell’acqua, che non è endemico, ci siano anche il caldo inverno che ha lasciato l’acqua del mare a una temperatura troppo alta e l’assenza di mareggiate. Una combinazione che non ha permesso l’ossigenazione.

Visto il perdurare di questa situazione, dopo 5 anni, gli organizzatori dell’IronMan hanno deciso di lasciare il tratto di mare antistante la Nave di Cascella e di spostare le prove di nuoto nella zona della Riserva Dannunziana a Porta Nuova.

Il turismo pescarese, oltre ai noti problemi del mare, subirà anche il colpo dell’annunciata uscita di scena della compagnia irlandese Ryanair e del possibile addio anche di Alitalia. Nessuna conferma ancora nemmeno per il collegamento della Snav con Spalato dal porto.

In tutto questo scenario appare davvero paradossale la scelta fatta dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Alessandrini di applicare la tassa di soggiorno ai turisti che sceglieranno ancora di venire a Pescara.