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Racconta di aver subito una rapina con coltello ma non è vero, 58enne denunciato

Un uomo di 58 anni, residente in provincia di Pescara, è stato denunciato dai carabinieri della Stazione di Pescara Principale con l’accusa di simulazione di reato.

Il 58enne, lo scorso 11 settembre, si è rivolto ai militari dell’Arma di viale d’Annunzio, per sporgere una denuncia raccontando di essere stato vittima di un grave espisodio di violenza subìto la mattina stessa in via Benedetto Croce da 4 uomini di colore che, dopo averlo circondato e sotto la minaccia di un coltello, si sono fatti consegnare 200 euro in contanti.

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I carabinieri hanno prontamente avviato le indagini per risalire agli autori della rapina, ma dopo qualche giorno si sono resi conto di come qualcosa non tornasse rispetto a quanto riferito dalla presunta vittima. La finta messa in piedi dal 58enne è stata svelata dopo la visione delle riprese delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona dove sarebbe avvenuta la rapina.

Nell’orario indicato infatti le immagini immortalano il 58enne che dopo aver comprato le sigarette in un tabaccaio fuma al di fuori del locale, senza la presenza di alcun uomo di colore e di conseguenza senza nessuna rapina.

Così le indagini hanno preso un’altra direzione, quella per intuire i motivi che hanno indotto l’uomo a simulare il reato.

«Non è il primo caso di persone che inventano di essere state vittime di reati», fanno sapere i militari dell’Arma, «qualche settimana addietro un padre aveva segnalato ai Carabinieri di una Stazione della Provincia la rapina patita dal figlio 16enne. Raccontò che il ragazzo, mentre passeggiava in una via del paese, era stato fermato da due giovani sconosciuti, armati di coltello, che lo avevano minacciato di morte, spinto contro un muretto e gli avevano rubato il portafogli con all’interno venti euro. I militari si erano subito attivati per risalire all’identità dei presunti colpevoli, ma dopo le prime discrepanze con le testimonianze raccolte avevano convocato il ragazzo che, messo alle strette, aveva confessato di essersi inventato tutto, riferendo di sentirsi solo e di averlo fatto per attirare l’attenzione e la comprensione dei genitori».