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Hotel Rigopiano Farindola, estratta la prima vittima dalle macerie e dalla neve

La valanga che ha travolto in pieno ieri, mercoledì 18 gennaio, l’hotel Rigopiano di Farindola, avrebbe provocato la prima vittima certa di questa tragedia. Poco fa infatti sarebbe stato estratto il corpo di un uomo. Lo scenario viene descritto dai soccorritori apocalittico «un tragico miscuglio tra un terremoto e una valanga».

La Prefettura di Pescara conferma il ritrovamento di un corpo senza vita nelle operazioni di salvataggio dell’Hotel Rigopiano, a Farindola

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Nel frattempo, Giampiero Parete, 38enne pescarese, uno degli ospiti della struttura e primo a essere tratto in salvo dagli uomini del soccorso alpino, insieme a Fabio Salzetta, manutentore dell’albergo, è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Pescara in stato di ipotermia. Proprio loro due sono stati i primi a lanciare l’allarme. La moglie e i due figli di Parete sono sotto le macerie dell’albergo.

Parete si è salvato perché era uscito dalla struttura per andare a prendere un oggetto nella sua automobile e Salzetta invece si stava occupando di ricaricare la stufa a pellet. Entrambi hanno visto l’arrivo della violenta slavina che li ha colpiti in pieno, si sono rifugiati in una automobile e hanno lanciato l’allarme.

Parete è cosciente e non è in pericolo di vita, e anche Salzetta è in stato di ipotermia e anche lui sarà trasferito all’ospedale di Pescara.

«Dalle notizie che abbiamo avuto dal manutentore che, per sua fortuna era fuori dall’albergo, sarebbero una ventina le persone ospitate nella struttura con alcuni bambini e sette, otto persone dello staff, ma sono notizie non confermate». A dirlo è stato il prefetto Francesco Provolo, ai microfoni di RaiNews 24. I due bambini coinvolti avrebbero 8 e 5 anni. Il timore, come affermato dagli uomini del Soccorso Alpino, i primi ad arrivare con gli sci, è che ci siano molti morti.