Le richieste del governo sono di 2 milioni di euro per il 2015 e di ulteriori 2 milioni e 288mila euro per il triennio 2016-2018.
È grave la situazione del Comune di San Giovanni Teatino che rischia il default dopo le richieste governative nell’ambito della ”Rideterminazione degli obiettivi del patto di stabilità interno ai Comuni, Province e Città metropolitane per gli anni 2015-2018 e ulteriori disposizioni concernenti il patto di stabilità interno” contenute nel decreto legge numero 78 dello scorso 19 giugno.
I trasferimenti statali per il sociale sono stati ridotti da 1,6 milioni a 250 mila euro in 4 anni, e San Giovanni Teatino subirà un’ulteriore trattenuta di 150 mila euro per un precedente contenzioso con il Ministero dell’Interno.
Queste le parole del sindaco Luciano Marinucci:
«È incomprensibile come al mio Comune sia richiesta una somma assolutamente sproporzionata rispetto a comuni ben più popolosi. Sarà uno degli aspetti da chiarire nell’incontro che avremo al Ministero Economia e Finanze la prossima settimana grazie all’interessamento della senatrice Federica Chiavaroli. Il “peggioramento” del patto del 67,4 per cento (856.700 euro) non consente di approvare il bilancio con il rispetto dei dovuti e cogenti equilibri».
«Abbiamo eliminato gli sprechi, tolte le figure dirigenziali, dimagrite le partecipate», aggiunge l’assessore alla Programmazione Economica e Bilancio Alessandro Feragalli, «non contraiamo più mutui per opere pubbliche che riusciamo a realizzare con fondi propri o grazie a finanziamenti regionali, statali e comunitari che hanno premiato la nostra capacità progettuale. Questo nuovo obiettivo del patto di stabilità rappresenta il collasso per San Giovanni Teatino».