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Porto, Pescara perde il collegamento con la Croazia: l’estate 2016 è l’ultima

L’estate 2016, almeno al momento, sarà l’ultima che vedrà il collegamento tra le due sponde dell’Adriatico ovvero tra Pescara e le isole croate. La Snav, che negli ultimi anni ha garantito la tratta con un catamarano da 300 posti (ma non c’è possibilità di trasportare auto e moto), ha annunciato che quella di quest’anno sarà l’ultima estate nel porto di Pescara.

Per l’attuale stagione estiva il collegamento della Snav verso Hvar e Stari Grad partirà sabato 23 luglio e sarà attivo fino a domenica 4 settembre.

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Ad annunciare la fine del collegamento è stato l’amministratore delegato della Snav Raffaele Aiello:

«Con un grande sforzo e con il sostegno della Camera di Commercio di Pescara, abbiamo confermato il collegamento tra il capoluogo adriatico e la Croazia, ma i numeri non ci danno ragione e per il 2017 non abbiamo programmato il servizio da Pescara. Abbiamo Pescara nel cuore, ma per stare sul mercato avremmo bisogno di 15mila passeggeri l’anno e lo scorso anno ne abbiamo fatti appena 8mila. Il problema vero è l’inadeguatezza del porto, che ci costringe ad effettuare il collegamento con un mezzo veloce da 329 posti, in quanto c’è il problema del pescaggio, legato a una profondità dei fondali del porto di appena 3 metri, quando noi avremmo bisogno di un’altezza di almeno 5 o 6 metri».

Dunque dopo il ridimensionamento dell’aeroporto con la cancellazione dei voli Ryanair, Alitalia e Air Vallè, arriva un’altra mazzata per l’economia turistica della città.

«Il Piano regolatore portuale», fa sapere il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, «è in dirittura di arrivo. Sono stato 41 volte al Consiglio superiore dei Lavori pubblici per battagliare su questo tema, intanto è arrivata la legge Madia che, scalzando il ventisettismo di alcune burocrazie e il bullismo di certe norme, ha fatto sì che a giorni ci arriverà la notizia della conclusione procedimentale dell’iter del Piano e così potremo scegliere il contraente. Non sono mancati atteggiamenti viziati ma noi abbiamo demitizzato l’attività riferita al porto: dovevamo reperire i fondi e superare le pigrizie, e lo abbiamo fatto senza clamori».

Per l’attuazione del piano regolatore portuale la Regione ha un appalto in esercizio amministrativo di 3,5 milioni per le attività di straordinaria manutenzione, poi ci sono 15 milioni nel Masterplan per tagliare la diga foranea.


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