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Autostrada A24, verifiche su 8 viadotti e limitazioni al traffico: le strutture interessate

Una campagna di verifica sui viadotti dell’autostrada A24, con conseguenti modifiche alla viabilità per quanto riguarda i mezzi pesanti.
Strada dei Parchi ha infatti annunciato che verranno effettuate delle verifiche tecniche sui viadotti dell’A24 con conseguenti limitazioni al traffico pesante.

I viadotti sono in totale 8, costruiti tra il 1968 e il 1969, e si trovano sia nel territorio del Lazio che dell’Abruzzo dell’autostrada in questione.
La società concessionaria dell’autostrada ha inoltre confermato che si tratta dei primi viadotti dell’A24, e che recentemente sono stati interessati dalle diverse scosse di terremoto che si sono sviluppate proprio nel Centro Italia.

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Strada dei Parchi ha spiegato che i controlli verranno effettuati all’interno delle travi dei viadotti (strutture precompresse, sostenute da un sistema di cavi in acciaio che mantengono in tensione l’intera struttura), e che in tali operazioni verranno praticati piccoli fori e introdotte sonde endoscopiche, al fine di ispezionare in dettaglio le parti vitali delle strutture invisibili dall’esterno.
La concessionaria ha inoltre informato della campagna il Mit (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).
Ecco qui di seguito l’elenco degli 8 viadotti sui quali scatteranno le verifiche:

  • viadotto Della Noce (circa km 27), nei pressi di Castel Madama
  • viadotto Cannuccette (circa km 28), nei pressi di Castel Madama
  • viadotto Santo Stefano (circa km 29), nei pressi di Castel Madama
  • viadotto Pietrasecca (circa km 60) nel Comune di Carsoli
  • viadotto Pié di Pago III (circa km 70), nei pressi di Torano, poco prima del bivio con la A25 per chi viene da Roma
  • viadotto Fiume Salto (circa km 71), nei pressi di Torano, poco prima del bivio con la A25 per chi viene da Roma
  • viadotto Valle Orsara (circa km 85), tra i Comuni di Lucoli e dell’Aquila
  • viadotto Fornaca (circa km 92), tra i Comuni di Lucoli e dell’Aquila

Per quanto riguarda le limitazioni al traffico pesante, ecco quali entreranno in vigore durante i controlli (a scopo precauzionale):

  • divieto assoluto di transito per i trasporti eccezionali,
  • Per i Tir: divieto di sorpasso e di sosta sulla corsia d’emergenza
  • transito mezzi pesanti consentito solo con un aumento della distanza di sicurezza

Nei prossimi giorni verranno diffusi ulteriori dettagli sulle ordinanze che definiranno in maniera precisa mofdifiche e limitazioni alla viabilità.
Sulla situazione dei viadotti interessati, sugli eventuali danni subiti, sui tempi e sugli interventi che verranno effettuati, ecco le spiegazioni di Igino Lai, direttore generale dell’Esercizio:

«Come noto, la Concessionaria ha predisposto un progetto per la messa in sicurezza di urgenza dei viadotti contro eventi sismici di un certo rilievo che possano interessare le autostrade A24 ed A25. Inoltre, Strada dei Parchi ha presentato il progetto preliminare degli interventi di adeguamento sismico previsti dalla Legge 228/2012. SdP sta anche svolgendo studi specifici per definire con maggior dettaglio le opere da eseguire.
In alcuni viadotti il nuovo Piano Finanziario da noi presentato prevede la demolizione con sostituzione completa dell’impalcato.
Per alcune situazioni si è già provveduto ad affidare gli interventi di ripristino, che avranno inizio nella prima decade del mese di maggio. Vi sono inoltre vari casi in cui è visibile il deterioramento delle armature di precompressione ma non è possibile, con la semplice ispezione visiva, valutare in quali termini percentuali si possa considerare compromessa la capacità portante delle strutture. Questa circostanza è particolarmente critica nel caso degli impalcati precompressi a cavi posttesi, dove è più sensibile l’azione dei cloruri antigelo, per cui il deterioramento può avere una rapida evoluzione senza apparenti segnali nelle superfici a vista.
Il progressivo deterioramento delle armature potrebbe infatti condurre ad improvvise rotture degli elementi, con conseguenti meccanismi di collasso, come quelli che si sono verificati negli ultimi mesi in Italia, su opere che apparentemente non destavano motivo di preoccupazione.
Per fugare ogni dubbio circa lo stato di conservazione delle opere più a rischio, sempre a partire dalla prima decade del prossimo mese, procederà ad effettuare indagini endoscopiche e prove non distruttive che consentiranno di valutare l’effettiva capacità resistente di queste opere, in condizioni sia statiche che sismiche».