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Crea profilo Facebook falso della ex diffondendo foto private e numero di telefono: arrestato stalker

Vessazioni e minacce verbali e fisiche, oltre a telefonate, aggressioni e ad azioni moleste compiute online e tramite cellulare: questi gli episodi dei quali si sarebbe reso protagonista a Pescara un uomo di 50 anni di origine campana ai danni della sua ex.
L’uomo è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Pescara e dovrà rispondere delle accuse di atti persecutori, lesioni personali e accesso abusivo a sistema informatico.

Vittima dello stalker, una giovane donna sudamericana, che in passato aveva avuto una relazione sentimentale con il 50enne.
Le vessazioni ai danni della giovane erano iniziate alla fine dello scorso anno, quando l’uomo, non rassegnandosi alla fine della relazione con la donna, aveva iniziato a mettere in pratica diverse azioni.

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Tra queste, pedinamenti, aggressioni verbali e anche fisiche, le quali sarebbero avvenute sia in strada che davanti ai figli minorenni.
Stesso dicasi anche tramite cellulare, con innumerevoli messaggi (sia sms che attraverso i social network) e telefonate inviati alla vittima a qualsiasi ora, sia di giorno che di notte.

E proprio tramite un social network lo stalker aveva messo in atto un altro tipo di persecuzione ai danni della donna.
Dopo aver creato un falso profilo Facebook della vittima, aveva pubblicato tramite quest’ultimo foto private della donna oltre al numero di telefono.
La giovane avrebbe pertanto iniziato a ricevere chiamate e messaggi da sconosciuti i quali le avrebbero chiesto appuntamenti e incontri per prestazioni sessuali.

Nel contempo lo stalker avrebbe continuato a chattare con tali sconosciuti svelando dettagli personali e privati sulla sua ex compagna.
Il 50enne avrebbe inoltre inviato alla vittima articoli di donne uccise dai lori ex compagni, insieme a immagini di taniche di benzina e armi, aggiungendo che “in fondo con 15 anni di condanna per omicidio al massimo” ne avrebbe scontati meno di 10.

Per cercare di sfuggire al suo aguzzino la donna sarebbe stata costretta a cambiare casa, amicizie e numeri telefonici.
Il tutto, fino alla mattinata di oggi, domenica 4 giugno, quando i carabinieri hanno arrestato il 50enne, e lo hanno condotto nel carcere di San Donato.
Questo il commento del maggiore Claudio Scarponi, comandante dei carabinieri della Compagnia di Pescara, sulla vicenda:

L’episodio, purtroppo sempre meno isolato, dimostra come di fronte a uomini che oggettualizzano le loro compagne e che per questo non possono accettare di essere lasciati, l’unica soluzione per le vittime, al fine di difendere loro stesse ed i figli, è quella di denunciare alle forze di polizia i fatti, così da poter essere aiutate. Il silenzio rafforza solo la tangente criminale degli aguzzini, convinti di poter disporre delle vite delle altre persone a loro piacimento.

 

L’incubo, che ha costretto Teresa a cambiar casa, amicizie, oltre a numeri telefonici, ha avuto il suo epilogo questa mattina: il 50 enne, ristretto a san Donato, dovrà rispondere di atti persecutori, lesioni personali ed accesso abusivo a sistema informatico.
“L’episodio, purtroppo sempre meno isolato, dimostra come di fronte a uomini che oggettualizzano le loro compagne e che per questo non possono accettare di essere lasciati, l’unica soluzione per le vittime, al fine di difendere loro stesse ed i figli, è quella di denunciare alle forze di polizia i fatti, così da poter essere aiutate. Il silenzio rafforza solo la tangente criminale degli aguzzini, convinti di poter disporre delle vite delle altre persone a loro piacimento”.