I sindacati scendono in campo sulla vicenda del nido d’infanzia comunale di San Giovanni Teatino.
Cgil e Cisl sono infatti intervenute sulla paventata chiusura del nido e sullo stato di agitazione del personale della Sgt Multiservizi, alla luce anche degli esiti della riunione con l’amministrazione comunale del 31 maggio scorso.
Le due sigle sindacali hanno “sintetizzato” le scelte del sindaco di San Giovanni Teatino sulla questione nella maniera seguente:
- chiudere la gestione pubblica del Nido d’Infanzia Comunale e procedere alla concessione dei locali ad
un soggetto terzo non ancora identificato. - Procedere per l’affidamento del servizio di trasporto scolastico e di verde pubblico
- Affidare alla SGT Nuoto la gestione di tutti gli impianti sportivi e delle attività di manutenzione.
- Completare l’iter già in corso del projetc financing per l’affidamento della gestione del cimitero
comunale - Mantenere, per il momento, in capo alla SGT esclusivamente la gestione del Servizio Tributi e della
Mensa Scolastica
Le scelte annunciate dal primo cittadino sarebbero state dettate dall’abbassamento dei trasferimenti statali e dalla conseguente impossibilità, da parte del Comune, di trasferire alla Società le risorse sufficienti alla gestione
ed erogazione diretta dei servizi in questione.
E, in riferimento a ciò, Cgil e Cisl avrebbero in parte supportato la tesi del sindaco, sottolineando le difficoltà economiche degli enti locali in seguito alle scelte fatte dal governo nazionale.
Allo stesso tempo, però, i sindacati avrebbero sottolineato delle “responsabilità politiche” da parte dell’amministrazione:
Sulla gestione della SGT Multiservizi abbiamo lamentato il ritardo con cui l’Amministrazione e il management della Società, per altro questa ultima dimissionaria e assente ai tavoli di incontro, hanno affrontato la questione. Nessuna iniziativa è stata intrapresa e comunicata nel corso dell’ultimo anno e nonostante le nostre richieste e diffide.
Per quanto riguarda invece le scelte annunciate dal sindaco di San Giovanni Teatino, ecco le risposte dei due sindacati, e le relative proposte alternative avanzate nella nota diffusa in maniera congiunta a firma di Paola Puglielli e Gabriele Martelli:
Nel merito riteniamo sbagliato e dannoso per i lavoratori e i cittadini lasciare la titolarità di un servizio
pubblico così delicato come il nido d’infanzia per consegnarla interamente ad un soggetto privato. L’esperienza ci ha dimostrato che le esternalizzazioni comportano il peggioramento del livello di qualità dei servizi oltre che scarse garanzie in relazione al mantenimento dei livelli occupazionali ed ai diritti per i lavoratori in primis l’esigibilità del pagamento degli stipendi. Quanto detto è ancora più probabile considerato che per il Nido il Comune non stanzierà alcuna somma e la gestione sarà completamente privata mentre per gli altri servizi le risorse investite sono esigue rispetto al Budget precedentemente assegnato alla società. In base ai documenti consegnati ieri (il 31 maggio, ndr) i trasferimenti dal Comune alla SGT si riducono vertiginosamente e cioè da 906.440,00 euro per l’anno 2016 ai 516.794,35 euro per il 2017 ed infine per l’anno 2018 risultano addirittura 434.369,80 euro.
Alla luce di tale situazione, Cgil e Cisl hanno annunciato una nuova iniziativa in programma all’inizio della prossima settimana:
Per questo nel mantenere lo stato di Agitazione del Personale abbiamo indetto per lunedì 5 giugno presso
la Sala Consigliare del Comune di San Giovanni Teatino alle ore 16 l’assemblea sindacale del personale
dipendente della società che è per intero interessato da questa vicenda che mette a rischio il futuro della
Società e non solo i servizi ed i lavoratori interessati al momento dalla chiusura e/o esternalizzazione. A
seguire alle ore 18 invitiamo, quanti fossero interessati a partecipare, a un incontro pubblico sulla questione per costruire un percorso collettivo di mobilitazione a difesa dei servizi pubblici di qualità. Il Nido d’Infanzia è un patrimonio pubblico, fatto di professionalità e competenze, che non può essere disperso ma invece deve essere difeso e sostenuto dall’intera cittadinanza.