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Perseguita amico con minacce, incendi e atti intimidatori: arrestato giovane stalker incensurato

Un arresto è stato eseguito questa mattina, mercoledì 3 gennaio, da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pescara.
In manette è finito, in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip (giudice per le indagini preliminari) del tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, un ragazzo di 26 anni teatino con l’accusa di stalking e concorso in danneggiamento seguito da incendio nei confronti di un coetaneo di Pescara.

I primi fatti risalgono all’estate del 2016 quando i 2 giovani, che avevano un fitto rapporto sia di lavoro che di amicizia, hanno collaborato nell’organizzazione di alcuni eventi di intrattenimento nel capoluogo adriatico. Ma nei mesi successivi la relazione è degenerata fino al gennaio dello scorso anno quando la vittima ha deciso di stoppare qualsiasi forma di collaborazione.

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Da quel momento, il 26enne arrestato ha dato avvio a una serie di atti persecutori ripetuti nel corso dei 12 mesi appena trascorsi, tanto che la vittima ha dovuto cambiare in maniera profonda le proprie abitudini e fare ricorso alle cure mediche per logoranti e frequenti stati ansiosi.

Numerosi sono stati infatti i messaggi e le telefonate, anche dal tono minatorio, che avevano come obiettivo quello di convincere la vittima a tornare sui suoi passi, palesandole concretamente il suo disappunto, diffamandola, minacciandola, facendole terra bruciata, imponendole la sua persona e arrivando a punire chi le stava affianco per la pretesa “offesa” ricevuta.

Dallo scorso marzo, il giovane è stato costretto a subire una serie di danneggiamenti, anche di grave entità, che hanno colpito non solo lui ma anche la sua stretta cerchia familiare e persino alcuni amici. Il primo fatto risale allo scorso 28 marzo quando gli è stato rubato lo specchietto dell’auto, seguito dal taglio dei pneumatici 5 giorni dopo al versamento della vernice sulla vettura il 16 aprile.

A queste azioni si sono aggiunti l’invio di messaggi e lettere anonime minatorie, con il lancio di mattoni contro le finestre della casa la notte dell’8 agosto e 9 giorni giorno 2 malviventi, indagati  anch’essi a piede libero insieme all’arrestato, hanno appiccato il fuoco alle tende esterne della cucina.

Tutti questi atti, così come accertato dagli investigatori, venivano puntualmente “rivendicati” sul profilo Facebook dello stalker che, usando frasi sibilline, si vantava della capacità di rendere la vita impossibile alla sua vittima che, il giorno seguente, pativa ancora una volta il taglio delle gomme dell’auto. Dopo 15 giorni, veniva data alle fiamme l’auto dei genitori e appena dopo, la vittima rinveniva, sulla sella della moto, un pacchetto di sigarette contenente polvere da sparo.

Atti analoghi sono stati perpetrati anche all’indirizzo degli amici della vittima: a uno di essi, infatti, sono stati dapprima tagliati gli pneumatici dell’auto di proprietà che successivamente è stata data alle fiamme.

L’indagine ha anche portato alla luce come il 26enne abbia cercato di assoldare qualcuno che sparasse dei colpi d’arma da fuoco contro la casa della vittima. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato ristretto nella sua agli arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.