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Omicidio in via Tibullo, resta in carcere l’assassino reo confesso

Maksym Chernysh, ucraino 26enne reo confesso del duplice omicidio di due cittadini polacchi Arkadiusz Miksza, 22 anni, e di sua madre Kystyna Miksza, 53 anni di domenica scorsa consumato in una mansarda di via Tibullo, resterà nel carcere di San Donato dopo che il gip (Giudice per le indagini preliminari) del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, ha convalidato l’arresto.

Il giudice ha motivato la decisione considerando «più che concreto il pericolo che l’indagato, se rimesso in libertà, possa commettere altri gravi delitti della stessa specie di quello per cui procede o comunque connessi con l’uso della violenza».

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Inoltre il Gip ritiene che «tali considerazioni sono fondate sulla base dell’assoluta gravità intrinseca dei fatti compiuti e della ferocia mostrata dall’indagato, elementi che denotano l’assoluto disprezzo per la vita umana e dunque evidenziano il piu’ che probabile pericolo di reiterazione di analoghe condotte anche per il futuro».

In base al parere del Gip, la custodia cautelare in carcere è l’unica misura adeguata «in quanto proporzionata allo spessore della condotta criminosa posta in essere dall’indagato e all’entità della sanzione che si ritiene possa essergli irrogata».

Inoltre, per il Gip, non sono attendibili le dichiarazioni rese da Chernysh nel corso dell’interrogatorio in base al quale avrebbe colpito per difendersi.