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Nuovo stadio Adriatico, il Comune fa ricorso contro il no della Soprintendenza

Il Comune di Pescara ha deciso di presentare ricorso al Tar o per vie gerarchiche per riuscire a portare avanti il progetto di riqualificazione dello stadio Adriatico-Cornacchia bloccato dal vincolo della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo.

Gli uffici legali stanno vagliando la via di un ricorso al Tar per cui ci sono 60 giorni di tempo, o quella di un ricorso gerarchico alla Direzione ministeriale competente entro 30 giorni.

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«Agiamo non per coltivare il gusto cieco della sfida», fa sapere il sindaco Marco Alessandrini, «ma perché riteniamo che l’operazione legata a dotare Pescara di un nuovo stadio ricorra ad un evidente interesse pubblico. Questo perché l’operazione vale circa 40 milioni di euro di investimento sulla città: riqualifica l’area ospitante lo stadio Adriatico, portando circa 1.000 posti auto a disposizione della comunità; anima l’indotto economico perché sarà una struttura sportiva capace di lavorare 365 giorni l’anno e perché genererà 200 posti di lavoro di base che arriveranno a circa 350 nei giorni delle partite».

«Abbiamo presentato un progetto che avesse una sostenibilità economica e finanziaria di un certo tipo», aggiunge il presidente del Pescara Daniele Sebastiani, «alla luce del vincolo dobbiamo rivedere i nostri progetti perché un investimento ha bisogno di sostenibilità».