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Calcio e violenza, arbitri aggrediti: sospese due partite nel Pescarese

Una giornata “buia” per il calcio dilettantistico nel Pescarese quella vissuta ieri, domenica 6 dicembre.
Ben due partite sono state sospese per le aggressioni subite dagli arbitri.
Gli spiacevoli episodi di violenza si sono verificati durante Dinamo Calcio PescaraTorrevecchia Calcio 2004, undicesima giornata di andata del campionato di Seconda Categoria girone F, e VicoliLettese, nona giornata del campionato di Terza Categoria pescarese. In entrambi i casi, a subire le violenze sono stati arbitri poco più che maggiorenni, di appena 18 anni.

Nell’incontro tra Dinamo Pescara e Torrevecchia, in seguito a un pugno sferrato da un calciatore a un avversario, l’arbitro si è avvicinato per espellere l’autore del gesto, ma è stato colpito da una pallonata scagliata da un terzo giocatore, e che lo ha colpito prima al ginocchio e poi al mento.
Il giovane direttore di gara ha provato a espellere anche il protagonista della pallonata, ma è stato circondato, minacciato e spintonato da diversi giocatori.

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Il fischietto ha pertanto provato a rientrare nello spogliatoio senza riuscirci, fino a quando si è barricato. Ci è voluto l’intervento di ben 4 auto tra polizia e carabinieri, con le forze dell’ordine costrette a “scortare” a casa il malcapitato direttore di gara.

Nel secondo caso (l’incontro tra Vicoli e Lettese), il nervosismo e la violenza sugli spalti hanno “contagiato” anche i calciatori in campo.
L’arbitro, anche in questo caso un diciottenne, ha provato a separare due di questi, ma è finito in mezzo alla rissa, durante la quale ha subito un forte schiaffo.

In conseguenza di ciò, e in seguito agli accertamenti eseguiti al pronto soccorso, gli è stato applicato un collare.
Anche in questa occasione si è reso necessario l’intervento dei carabinieri, che hanno scortato via il direttore di gara.
Tutte e due le partite sono state pertanto sospese, per una domenica che, nei due campi citati, ha avuto davvero poco a che fare con lo sport e con il calcio, lasciando spazio alla violenza e alle aggressioni.