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“C’è un cadavere in una pozza di sangue in via Tiburtina”, falsa segnalazione ai carabinieri: denunciato per procurato allarme

Un cadavere in una pozza di sangue in un palazzo a Pescara: questa la chiamata giunta ai carabinieri ieri, giovedì 6 settembre.
La segnalazione, rivelatasi poi infondata, è giunta alle ore 15 di ieri pomeriggio tramite una chiamata al 112.

L’uomo al telefono da una cabina avrebbe riferito di aver visto “un cadavere in una pozza di sangue all’interno di un palazzo in costruzione adiacente a un supermercato” in via Tiburtina.

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La segnalazione ha fatto immediatamente scattare l’allarme e sul posto indicato sono giunti i militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Pescara.
I carabinieri hanno però subito appurato che si trattasse di una falsa segnalazione e, insospettiti, hanno immediatamente attivato le ricerche dell’autore.

La chiamata sarebbe partita da una cabina telefonica in via Tiburtina nei pressi del luogo segnalato e, grazie agli accertamenti effettuati, i carabinieri dell’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia, che si trovavano nella zona di Rancitelli per un servizio in abiti civili avrebbero confermato di aver visto un uomo, proprio nella cabina in questione, e all’orario indicato, effettuare una telefonata.

L’uomo, A.G., un 61enne originario di Chieti già noto alle autorità, sarebbe stato pertanto rintracciato e condotto in caserma.
Ai militari avrebbe ammesso di aver effettuato la chiamata con la falsa segnalazione, senza però fornire dettagli sui motivi del gesto.

Il 61enne è stato pertanto deferito in stato di libertà per procurato allarme.
Sull’episodio sono in corso ulteriori indagini e accertamenti, in particolare per cercare di risalire ai motivi dell’effettuazione della chiamata.

Una delle ipotesi al vaglio dei militari è che la telefonata sia stata effettuata per cercare di “creare un diversivo” alle forze dell’ordine presenti sul territorio in quel momento, per commettere eventuali reati.