Search

Mercatino dei senegalesi, il Comune: «Nel terzo sottopasso della stazione centrale»

Trasferire il mercatino etnico dei senegalesi dall’area di risulta all’interno del sottopasso della stazione centrale che attualmente è murato.

Questa la soluzione pensata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Alessandrini e che verrà proposta nel prossimo consiglio comunale straordinario aperto ai cittadini di giovedì 26 novembre alle ore 16.

Inserisci il tuo codice AdSense qui

«Verificata la disponibilità dell’area in capo all’Ente»,, dice il primo cittadino, «nei giorni scorsi abbiamo compiuto diversi sopralluoghi anche con le forze dell’ordine, abbiamo interloquito con Asl e vigili del fuoco per i profili della sicurezza e della salubrità».

L’area dove sarebbe trasferito il mercatino dei senegalesi è una galleria lunga 90 metri e larga 20 che può ospitare 100 bancarelle. Per essere utilizzata saranno necessari lavori di ritinteggiatura, di potenziamento dell’illuminazione, nonché di realizzazione di due cancelli all’entrata e l’uscita, di servizi igienici e di un impianto di videosorveglianza.

La soluzione è stata già proposta al rappresentante dei senegalesi in un incontro in Comune venerdì scorso che si è detto favorevole. L’obiettivo del Comune è quello di studiare la miglior formula che assicuri la delocalizzazione del mercato in tempi brevi e in economia per l’ente.

«Pensano davvero che la merce contraffatta scomparirà solo cambiando posizione di qualche decina di metri? In che misura pagheranno l’affitto, se lo pagheranno? La luce elettrica fornita sarà gratuita? si doteranno di licenze specifiche o continueranno a vendere senza alcun titolo? a quanto ammonterebbero le spese per la collettività? Tutte queste domande», sottolinea Marco Forconi, portavoce del comitato Lib(e)ri in piedi, «saranno ribadite durante il consiglio comunale del 26 novembre ed assicuro, sin d’ora, che saranno erette barricate contro l’ipotesi di delocalizzazione all’interno della stazione centrale di Pescara dove, è bene ricordarlo, i servizi offerti sono scarsi o addirittura assenti».