Search

Zona retrocessione: mai così in basso la media punti in serie A

Questo campionato di serie A sta già passando alla storia per un dato clamoroso: la media punti più bassa che condanna alla retrocessione. A parlare sono i numeri, certo, ma questi numeri danno l’idea di come sia diventato poco combattuto nella parta bassa della classifica uno dei campionati più antichi e prestigiosi del mondo. Un paio di anni fa, il presidente della Lazio Claudio Lotito fu al centro delle polemiche per aver detto che realtà provinciali come Carpi e Frosinone, due nomi a scopo di esempio, non portavano qualità alla massima serie ma, al contrario, abbassavano il tetto del livello di competizione e nonostante la cavalcata trionfale che porta queste squadre a fare il grande salto dalla serie B. A conti fatti, forse il pensiero di Lotito non era del tutto errato.

Tornando all’attualità, le ultime posizioni occupate danno già l’idea di chi scenderà di categoria, salvo clamorosi imprevisti che infatti i bookmakers che stilano le scommesse sul calcio per siti come questo considerano altamente improbabili. Partendo dall’ultima posizione, Pescara, Crotone e Palermo sono divise tra loro da 3 punti e distanziati dalla quartultima, l’Empoli, di ben 7 lunghezze. Mancando solo 10 gare alla fine del campionato, i 30 punti rimasti a disposizione andranno a modificare la corsa all’Europa, ma poco probabilmente cambieranno i destini della zona retrocessione. Si prenda come esempio l’Empoli di Giampaolo: con ben 16 gare perse, il rischio di retrocessione è minimo.

Inserisci il tuo codice AdSense qui

Atalanta e Pescara, in questo senso, si incontrano in un momento delicato per entrambe. I bergamaschi arrivano dalla batosta inaspettata in casa dell’Inter, capace di andare in gol con una tripletta di Icardi e Banega, e la rete dell’ex Gagliardini. Un 7-1 che ha riportato con i piedi per terra la squadra di Gasperini, vera rivelazione della stagione. Il sesto posto in classifica a quota 50 punti rimane una posizione al di sopra delle aspettative, essendo anche una zona strategica per entrare in Europa League, qualificazione che risulterebbe storica. Di contro, il Pescara non riesce a trovare pace. Neanche il cambio in panchina è riuscito a dare una scossa a una squadra che si è sciolta come neve al sole. Partito col piglio giusto, dando vita a un inizio stagione a tratti esaltante, col passare del tempo Massimo Oddo ha perso il controllo della situazione, senza esimersi dal rendere pubblico un malcontento generale, dovuto a una disorganizzazione di base. La situazione trovata da Zeman è all’incirca la stessa. Superato solo il primo ostacolo con una vittoria, il Pescara dell’allenatore boemo ha perso il resto degli incontri. In totale, su 10 gare, 9 sono stati gli insuccessi per gli abruzzesi. Andare a Bergamo sarà impresa difficile, tanto quanto fare risultato contro una squadra ferita nell’orgoglio.

Sono pochissimi i precedenti in terra lombarda, solo 4; in 3 occasioni i nerazzurri hanno portato a casa il punteggio pieno. L’unico pareggio risale alla stagione ‘87/’88 , gara che terminò sullo 0-0 e la curiosità è che tra le fila del Pescara si registra la presenza di Giampiero Gasperini, grande ex della giornata. I gol sono 8 in totale, sei messi a segno dall’Atalanta, che non perde in casa da 5 turni e non subisce reti da 4 gare. Per il Pescara, a parte il 3-0 a tavolino contro il Sassuolo, sono stati solo 2 i punti conquistati nelle altre 13 trasferte.

Fonte foto: Flickr