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Terrenzio e il suo Team Bar Km Zero: «In bici senza competizione ma con grande cooperazione»

Luciano Terrenzio, ex ciclista dilettante, insegue la propria passione sin dall’età di 15 anni.
Dal 1987 si occupa infatti di ciclismo a livello amatoriale, ma è nel 2010 che riesce a dar vita alla sua “creatura”, vale a dire l’Asd Team Bar Km Zero.
L’associazione sportiva prende il nome dall’omonimo bar che sorge a Montesilvano, proprio all’inizio di via Vestina, e con il quale condivide anche l’anno di nascita.

È lo stesso Terrenzio a spiegare i motivi della scelta di tale nome: «Quando si iniziano le gare ciclistiche c’è una partenza e un trasferimento, e il via alla corsa viene dato proprio al cosiddetto “chilometro zero”. Oltre a ciò il bar, che è il punto di raduno di ogni nostra uscita, si trova proprio all’inizio del chilometro lanciato di Montesilvano. Da qui il nome “Km Zero”, che sintetizza in pieno questi due elementi».

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Ciò che contraddistingue in particolare il Team Bar Km Zero, è la scelta autonoma di non prendere parte alle gare agonistiche, puntando decisamente su altri aspetti: «Abbiamo fatto questa scelta sin dall’inizio perché alla base di tutto deve esserci la passione per la bicicletta. La prerogativa dei nostri tesserati è quella di andare in bici per legare amicizie e per divertirsi, e non per scopi agonistici. Salire in sella significa scaricare tutto il nervosismo che si accumula in settimana», spiega il presidente Terrenzio, «e se subentra la competizione non ci si diverte più. Qui da noi c’è spirito di cooperazione, e siamo sempre pronti ad aspettare chi è più lento e a darci una mano gli uni con gli altri: si parte e si rientra, dal primo all’ultimo, sempre insieme. Tra di noi non si persegue l’obiettivo di far vedere agli altri chi è il migliore».

Il numero 1 del team contraddistinto dai colori sociali nero e oro spiega quali sono gli obiettivi che animano la sua creatura: «Far avvicinare a questo sport persone che non hanno mai praticato l’attività ciclistica, e allo stesso tempo far conoscere e scoprire i posti dell’Abruzzo che difficilmente si possono ammirare viaggiando in macchina».
Al momento sono circa sessanta i tesserati che hanno scelto di sposare l’idea di ciclismo pulito e non competitivo del Team Bar Km Zero: «Tra i nostri membri la fascia d’età parte dai 16-17 anni per arrivare fin sopra i 70. Tutti i nostri tesserati devono però essere obbligatoriamente in possesso dell’idoneità per la pratica sportiva».

Anche se da semplici tifosi e appassionati, i tesserati del team di Montesilvano non fanno mancare la propria presenza durante le tappe del Giro d’Italia in Abruzzo: «Ogni volta che il Giro passa da queste parti, ci organizziamo per seguire le tappe anche noi in bici. Solitamente seguiamo il percorso e ci piazziamo nei pressi dell’arrivo o dove c’è la possibilità di vedere gli atleti in corsa, e ne approfittiamo anche per organizzare grigliate e feste».
I momenti di aggregazione anche con le famiglie dei tesserati di certo non mancano, e nel calendario dell’associazione sono presenti cene sociali e altri momenti di convivialità.

Tra gli appuntamenti che uniscono però l’aspetto prettamente ciclistico ad altre realtà molto sentite dai membri del team, figurano anche delle particolari “visite”.
Ogni anno, infatti, viene effettuata la visita in bicicletta al Santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo in bicicletta (con circa 400 chilometri percorsi in un solo giorno), oppure alla Basilica della Santa Casa di Loreto nelle Marche (260 chilometri da percorrere in giornata), o ancora al santuario di San Gabriele, e al lago di Scanno.

L’appuntamento con il paese di San Pio è ormai un evento fisso da 7 anni a questa parte: «Per raggiungere la Puglia, solitamente durante il mese di giugno, partiamo di mattina alle 5, raggiungiamo San Giovanni Rotondo, visitiamo il santuario, e ripartiamo, rientrando intorno alle 20. Riuscire a percorrere 400 chilometri in un giorno credo sia un esempio lampante della forza di volontà nel raggiungere un obiettivo, e rappresenta qualcosa di buono sia per il fisico che per lo spirito».

Le idee e gli itinerari da seguire sono quindi molteplici, e il presidente Terrenzio è pronto a svelarci cosa bolle in pentola per i prossimi mesi: «Quest’anno ho in programma di andare al santuario di Santa Rita da Cascia, in Umbria, coordinando il tutto con le famiglie del nostro team: i tesserati partiranno in bicicletta, mentre le loro famiglie raggiungeranno la meta con altri mezzi. Ci incontreremo a destinazione e, dopo aver pernottato in Umbria, ripartiremo il giorno dopo con le stesse modalità dell’andata».