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L’abruzzese a tavola (non solo arrosticini): ecco le 14 cose da sapere

Chi ha detto che l’Abruzzo a tavola è solamente “arrosticini”? Beh, in effetti in molti, soprattutto fuori dai confini regionali.
E in parte non bisogna dargli torto, perché pecora e “rustelle” sono effettivamente due parole praticamente imprescindibili in regione (inserite di diritto in ben 2 delle 12 cose da sapere quando si parla con un abruzzese).

Ma la terra che unisce a pochi chilometri di distanza mare e monti presenta molte altre “sfaccettature” e peculiarità quando si parla di cibo.

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Ecco quindi le 14 cose che caratterizzano “l’abruzzese a tavola”:

  • 1 – Il ripieno per eccellenza di un panino non è la mortadella, ma “peperoni e uova” (pipindun’ e ove)
  • 2 – L’abruzzese, quando parla di cibo, e in particolare di carne, si fa venire l’acquolina in bocca già durante la pronuncia delle parole. Provare per credere a pronunciare: ciaccia, sacicc’ (carne e salsiccia)
  • 3 –  Un bicchiere di vino a tavola “ci vuole sempre, perché fa sangue” (ovviamente e rigorosamente Montepulciano)
  • 4 – L’abruzzese d’estate non prepara la salsa o la passata di pomodoro, “fa le bottiglie” (fa li buttij’)
  • 5 – Ciò che ha forma sferica o tendente al “tondeggiante” è senza alcun dubbio anche buono da mangiare. Ecco alcuni esempi:
    -le pallotte cacio e ove,
    -le pallottine della chitarra alla teramana,
    -i bocconotti,
    -le sise delle monache,
    -il parrozzo,
    -la cicerchiata
    -i fiadoni
    -i ravioli
  • 6 – La chitarra in Abruzzo non si suona, ma serve per fare “li maccarune” (spaghetti). Jimi Hendrix qui ha il volto di una nonna o di una mamma che “suona” in cucina
  • 7 – In Abruzzo un cibo può avere lo stesso nome, ma essere contemporaneamente due cose diverse, ossia “uno e bino”: la ventricina (quella teramana, “spalmabile”, o quella vastese, “affettabile”)
  • 8 – E vale anche la regola opposta rispetto al punto precedente, perché un solo prodotto può avere anche più nomi:
    ferratelle,
    -neole,
    -cancellate,
    pizzelle
  • 9 – La “sfogliatella” in Abruzzo ha il ripieno di marmellata, con buona pace del popolo partenopeo
  • 10 – I pomodori crescono verso l’alto e si fanno le “canne”, o meglio, si arrampicano alle canne
  • 11 – Se il Sacro Graal venisse ritrovato in Abruzzo, potrebbe contenere una sola cosa: la genziana
  • 12 – La porchetta è un’altra tipicità praticamente immancabile durante feste e celebrazioni, ma con una imprescindibile caratteristica… nel panino ci deve stare la “crosta”
  • 13 – L’olio d’oliva si misura in chilogrammi e non in litri, e nel periodo di raccolta tra Gran Sasso e Maiella riecheggia una sola domanda: “Quant’ t’ha fatt’ la liv’?”
  • 14 – Se l’austriaco vanta le gustose “Palle di Mozart”, l’abruzzese risponde con gli altrettanto prelibati “Coglioni di Mulo” (mortadella di Campotosto).

Per conoscere l’abruzzese in strada e le 10 cose per riconoscerlo clicca QUI.

Per le 12 cose da sapere quando parli con un abruzzese clicca su QUESTO LINK.

Per scoprire le 9 cose che rendono inconfondibile l’abruzzese in trasferta clicca su QUESTO LINK.