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Cisl: «Il tasso di disoccupazione è cresciuto di 5,5 punti a Pescara»

Sono passati sette anni da quando è iniziata la crisi e il numero di occupati in Abruzzo è sceso di 35.000 e in provincia di Pescara di 9.000, il tasso di disoccupazione è cresciuto di sei punti da 6,6% al 12,6% in Abruzzo e in provincia di Pescara di 5,5 punti, dal 6,9% al 12, 4%. La situazione è piuttosto allarmante, almeno fino al 31 dicembre 2014, anche se pare ci sia stata una sensibile ripresa nei primi mesi del 2015 per quanto riguarda il settore automotive in provincia di Chieti e dell’industria alimentare nel teramano. Pescara però, vivendo di settore terziario, deve attendere la ripresa produttiva e occupazionale. Oggi dalle ore 10,00, insieme alle altre organizzazioni sindacali, la Cisl parteciperà al premio per “ Il Lavoratore Ideale” nella Sala Tinozzi della Provincia di Pescara. Durante quest’evento, patrocinato dalla Provincia di Pescara e che si ripete da diversi anni ormai, viene assegnata una targa ai lavoratori o ex lavoratori che si sono distinti, sul posto di lavoro, per serietà, professionalità e impegno sindacale.

La Cisl di Pescara sarà inoltre presente con un gazebo in Piazza Sacro Cuore, per tutta la giornata, al fine di raccogliere firme per sostenere la legge d’iniziativa popolare “per un fisco più equo e più giusto”.
Secondo la Cisl,  i tempi della politica non sono compatibili con l’aumento dei disoccupati, dei giovani esclusi dal lavoro, dei nuovi poveri. La crisi dura oramai da sette anni e si ha bisogno di risposte certe, concrete e se non riparte la crescita, la lacerazione sociale, che aumenta sempre più, potrebbe mettere in crisi la democrazia stessa. Tutte queste ragioni inducono il sindacato a contribuire al rafforzamento dei redditi dei lavoratori, dei pensionati, alla ripresa dei consumi e della crescita, mediante un progetto di legge d’iniziativa popolare che spinga il Governo a riformare il sistema fiscale.
La proposta è costituita dai seguenti punti: dare un bonus di 1000€ annui a tutti i contribuenti con reddito individuale fino a 40.000€ e un bonus ridotto per coloro che hanno reddito da 40.000 a 50.000€; accorpare gli attuali assegni familiari e le detrazioni per i figli minorenni e per il coniuge a carico attraverso un nuovo sistema di detrazioni che aumenti col crescere dei carichi familiari e venga ridotto se il reddito aumenta; se la fiscalità locale cresce, il cittadino deve avere una riduzione del prelievo fiscale nazionale.

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Per raggiungere tali obiettivi bisognerebbe introdurre un’imposta sulla grande ricchezza netta che cresca con l’aumento della ricchezza mobiliare ed immobiliare complessiva tranne per quanto riguarda le prime case e i titoli di Stato. Inoltre è necessario lottare contro l’evasione fiscale mediante sanzioni amministrative e penali più pesanti, aumentando i controlli e migliorando la tracciabilità dei pagamenti attuando meccanismi di contrasto d’interesse che portino alla luce il fatturato occultato.

 


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