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Slot machine, arriva la svolta: tagli del 33% nel 2017

L’attenzione dei cittadini è fissata sugli USA, ma in Italia un nuovo cambiamento sarà applicato nel 2017. Mentre l’opinione pubblica dibatte su cause e conseguenze del successo di Trump, il Governo ha raggiunto l’accordo con le regioni per diminuire il numero di slot machine presenti sul territorio. Una svolta attesa da tempo che prenderà il via l’anno prossimo, quando il provvedimento entrerà in vigore.

La riduzione prevede un taglio netto del 33% di slot machine in Italia. Il numero attuale si avvicina ai 400.000, e l’intenzione del governo è di togliere 133.000 macchinette dal mercato. La maggior parte verrà tolta da bar e tabacchi, mentre circa 20.000 da esercizi generalisti secondari di ogni genere. Per rendere possibile la manovra si pensa a una riduzione degli esercenti autorizzati, in modo da passare da 90.000 a circa 60.000. A pagare le conseguenze saranno alberghi, ristoranti, località balneari e negozi che usano le slot machine per arrotondare gli introiti.

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Un vero toccasana per i quattro casinò terrestri, che negli ultimi anni hanno visto un leggero calo degli incassi e ora possono attirare un maggior numero di giocatori. Se Campione è riuscito a mettere in discussione il primato di Venezia, per entrambi il ruolo delle slot machine rimane fondamentale. Contrastare le case da scommesse significa in qualche modo aiutare l’economia dei centri live. Certo questa possibilità non tiene conto della crescita del settore dell’online, che per la prima volta ha superato il 20% del volume di gioco totale. Con numeri ancora più esaltanti per quanto riguarda i primi dieci mesi del 2016.

La città che più di tutte ha intenzione di dichiarare guerra alle slot machine è Roma, anche perché saldamente in testa nella classifica di città con maggior numero di macchinette installate. Come ricordato dal nuovo sindaco Virginia Raggi, nell’Urbe sono quasi 300 le sale da gioco attive per un totale di 50.000 slot machine giocabili. Certo un bel business per i gestori locali, soprattutto per quanto arriva dai turisti. Ma la preoccupazione della giunta comunale è evitare che i cittadini possano rimanere invischiati nella ragnatela della ludopatia. Una trappola da cui è difficile liberarsi.

Una nuova proposta prevede che i centri di scommesse debbano sorgere a una distanza di almeno 500 metri dai luoghi sensibili, scuole su tutti. Il problema dei neo maggiorenni che si dedicano all’azzardo è molto sentito nella capitale, come in altre zone del nostro Paese. Il timore è che possano bruciare il loro futuro inseguendo sogni improbabili, con un dispendio energetico e finanziario intollerabile. Per questo la proposta può essere un importante incentivo allo Stato di far partire il progetto per tutti i centri più colpiti dalla febbre per l’azzardo. La sua approvazione, non ancora scontata perché oggetto di diverse contestazioni, sarà quindi un passo fondamentale per la battaglia contro la ludopatia. Una lotta che diventa sempre più politica e di partito, nonostante dovrebbe (almeno sulla carta) interessare ogni fazione.