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Metaverso, Gaming, e giovani: le nuove sfide del digitale

Oggi non è più sufficiente associare i videogiochi al mero intrattenimento, perché questi hanno ormai il potere di simulare ambienti del mondo reale e persino di superare i limiti della realtà. Si tratta del Metaverso, un mondo straordinario in cui la giocabilità ricopre un ruolo minore ma gli sviluppatori riescono a stravolgere regole e dinamiche che caratterizzano l’esperienza videoludica. I videogiochi dovranno rappresentare quindi il terreno di sviluppo per sviluppare i personaggi e gli ambienti di gioco da un lato, ma anche far crescere le tecnologie e le meccaniche di gioco dall’altro.

Rivoluzione digitale e Metaverso hanno letteralmente cambiato il mondo del Gaming, rendendolo un’esperienza vicinissima alla realtà, con situazioni, personaggi, meccanismi tangibili. Un’esperienza che non coinvolge solo la mente ma stimola l’intero corpo, così come analizza e sottolinea Simone Russo, esperto dell’Associazione nazionale Dipendenze tecnologiche, GAP e Cyberbullismo, parlando del rapporto tra giovani e mondo digitale. “L’adolescente di oggi ha mutato la sua struttura attraverso un training sociale digitale che ha avuto il potere di plasmare la mente e, soprattutto, il rapporto tra questa e il corpo. Nell’era digitale, le istituzioni sociali che una volta facevano comunità, come la Chiesa, lo Stato, la scuola, la famiglia, oggi ‘tengono’ meno. Così nei giovani e nei giovanissimi che sono soggetti ‘porosi’ alle trasformazioni, si sono modificati i pattern neuronali e di conseguenza, le loro tendenze psicologiche, affettive e relazionali”, spiega Russo. In questo modo la dipendenza dalla tecnologia non è solo una questione psicologica, perché gli effetti dell’interazione digitale coinvolgono innanzitutto il corpo, esattamente come nel Metaverso, che permette di costruire delle sale da gioco virtuali cui poter accedere “fisicamente” attraverso i propri avatar, offrendo un’esperienza di gioco ancora più immersiva, completa e accessibile ovunque ci si trovi.

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Ecco perché le nuove sfide del digitale sono destinate a cambiare totalmente la realtà così come la conosciamo, l’ambiente lavorativo, l’intrattenimento, i rapporti interpersonali e qualsiasi altro tipo di esperienza, anche collegando persone che si trovano in parti opposte del globo. Bisogna però stare attenti, soprattutto ai giovani, proprio come anticipato da Simone Russo. Il fatto che i cambiamenti degli ultimi trent’anni si siano verificati con un’accelerazione mai registrata nella storia dell’umanità ci porta certamente ad entrare in contatto con una diversità strutturale e, in quanto adulti, abbiamo sempre pensato di dover trasmettere ai nostri figli l’esperienza necessaria per cavarsela nella vita. Diversamente oggi, se vogliamo essere considerati autorevoli, dobbiamo prima interessarci ed entrare nel loro mondo, anche quello online, per apprendere da loro cosa stanno cercando e di cosa hanno veramente bisogno. Prima osservare e ascoltare, senza giudicare. “Il dialogo non funziona se il genitore che lo propone non mette in discussione le proprie premesse”, conclude l’esperto.