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La rivoluzione dell’onlife, la nostra vita iperconnessa

Come nel mondo automobilistico e dei motori, così anche in quello del gioco legale: il futuro è nell’ibrido, nell’incontro, nella coesistenza. Visto che la società cambia e cambiano le abitudini devono per forza cambiare i canali, i meccanismi, le piattaforme.

Cerchiamo di soffermarci sull’esempio del gambling, un settore poco approfondito della nostra economia che è stato invece colpitissimo dalla catastrofe del Covid 19. In questo ambiente i bilanci sono stati salvati soprattutto dal comparto online, che ha attratto milioni di giocatori provenienti dalla rete terrestre e tradizionale, che a causa delle limitazioni e delle chiusure forzate ha dovuto cambiare orizzonti. Ma adesso che i centri scommesse e i casinò terrestri stanno riaprendo che fine farà il gioco online?

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Dopo essere cresciuto è inverosimile che possa indietreggiare. Così il futuro sarà alla volta dell’onlife, un ibrido appunto tra gioco terrestre e virtuale. Lo spiega bene il Chief Technology Officer di Snaitech, Morgan Ricciardi, che in una recente intervista sulla rivista di Economy Magazine ha dichiarato: “Abbiamo investito risorse ed energie nella creazione di una nuova infrastruttura tecnologica che rendesse possibile ampliare e migliorare l’offerta, ridefinendo l’experience del consumatore”. La sua analisi continua poi dal punto di partenza fondamentale: la consapevolezza che il punto vendita non poteva più essere considerato un canale separato ed indipendente dalle piattaforme digitali, “ma che le due sfere dovevano essere integrate in maniera sinergica”.

Una strada da seguire per i migliori casinò online AAMS, che fanno della tecnologia un valore fondamentale e che guardano, quindi, soprattutto alla velocità, alla semplicità e all’accessibilità delle piattaforme, al miglioramento dell’esperienza di gioco.

Anche nel gioco d’azzardo legale si sta andando incontro a quello che viene definito, dagli esperti, fenomeno Phygital ovvero l’utilizzo della tecnologia per costruire un vero e proprio ponte tra mondo fisico e digitale. Un concetto che si fece strada sette anni fa, quando la catena USA di Lowe’s, specializzata in accessori per la casa e per il ferramenta, annunciò l’introduzione di due robot al servizio vendita. Nasceva così l’interscambio tra esperienza online e offline. “I negozi Snai rappresentano la concreta dimostrazione di quello che si può ottenere costruendo un ponte tra fisico e digitale – spiega ancora Ricciardi – Oggi all’interno delle nostre agenzie i clienti trovano la socialità e l’interazione tipica dei luoghi fisici, ma anche la comodità e la velocità dei device tecnologici”.

Tra qualche anno, insomma, sarà sbagliato parlare di online e di offline. Anzi, sarà semplicemente da boomer.