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Associazione Urologi Italiani, convegno a Villa Serena

Il ruolo della Medicina Personalizzata in ambito urologico: questo il titolo del Convegno dell’Associazione Urologi Italiani che si è tenuto a Villa Serena.
Il convegno regionale (Abruzzo, Marche, Umbria e Molise) dell’Associazione Urologi Italiani ha trattato i temi legati alle malattie dell’alto apparato urinario, del basso tratto urinario e dell’apparato genitale.

I tumori urogenitali in Italia colpiscono oltre 76.500 persone l’anno e rappresentano il 20% di tutte le neoplasie diagnosticate.
L’innovazione in oncologia ha portato a cure sempre più efficaci che consentono di contrastare le neoplasie limitando il più possibile gli effetti collaterali delle terapie.

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La multidisciplinarietà e la diagnostica precoce, aspetti sui quali è stato focalizzato il convegno, si stanno rivelando fondamentali nella lotta contro il cancro.
Tra gli approcci emersi, è possibile notare quello della medicina personalizzata, con la messa a disposizione di una grande quantità, varietà, variabilità e velocità di dati che si aggiungono a quelli medici diretti. Questi dati possono supportare la diagnosi e le decisioni di trattamento o anche consentire strategie di prevenzione. L’obiettivo della medicina personalizzata è di fare in modo che ciò avvenga.

Attenzione particolare anche sull’utilizzo razionale dei nutraceutici e degli integratori nelle patologie dell’apparato urogenitale, con una discussione interattiva nello spazio dedicato alla I.P.B. (iperplasia prostatica benigna), con approfondimento sul ruolo e l’attività sinergica con potenziamento dell’efficacia terapeutica della terapia di combinazione.

In ottica multidisciplinare, trattate anche le opzioni terapeutiche negli stadi di malattia localizzata e avanzata/metastastica e le linee-guida condivise nella definizione diagnostica del carcinoma prostatico, propedeutica all’opzione terapeutica del carcinoma prostatico, oltre alle nuove tecnologie, le indicazioni ed i risultati terapeutici.

Focus incentrato anche sulle moderne tecniche di chirurgia mini-invasiva e in particolare sulla laparoscopia, che ha ormai soppiantato in tanti settori la chirurgia open classica, con risultati importanti per il paziente che, a parità di esiti, ha minori perdite di sangue, ridotti dolori, minore necessità di analgesici, antibiotici, medicazioni, migliori risultati estetici, ridotta convalescenza e precoce ritorno alle attività lavorative. L’utilizzo del robot ha anche migliorato la visione addominale (poiché tridimensionale).