Andrea Arcangeli, giovane e talentuoso attore pescarese, in questi giorni protagonista delle vicende della fiction Rai “Fuoriclasse 3” con Luciana Littizzetto, ci racconta la sua esperienza e i suoi progetti futuri.
Andrea Arcangeli, sei nato a Pescara e poi ti sei trasferito a Roma per motivi lavorativi. Ti manca la tua città?
«Sì parecchio, ogni volta che posso torno, sia per stare con i miei che per farmi un giro con i vecchi amici del liceo, soprattutto ora che è in arrivo l’estate. Quindi, se vi capita di essere quasi investiti da un tipo con lo skate sulla riviera, nel fine settimana, quel tipo probabilmente sono io!».
Com’è cominciata la tua carriera di attore?
«Frequentavo la scuola di recitazione SMO di Giampiero Mancini a Portanuova: lì sono stato notato dalla mia attuale agente e da una casting director che mi hanno proposto di andare a Roma per tentare questa carriera, e così ho fatto».
Quanto coraggio ci vuole per trasferirsi in un’altra città e provare a realizzare il proprio sogno?
«Se si parla di una città che sta a due ore e mezza da Pescara alla fine non tanto, il trasferimento in un’ altra città dopo il liceo è una cosa che riguarda parecchi studenti, quindi alla fine ho lo stesso coraggio che hanno tutti gli altri. Se un giorno dovessi decidere di tentare questa carriera oltreoceano allora ne riparleremo».
Parliamo di Fuoriclasse, la fiction di Rai 1 in cui interpreti il figlio di Luciana Littizzetto. Cosa ti piace del tuo personaggio? C’è qualcosa di lui in cui ti identifichi?
«Il mio personaggio, Michele, mi piace molto perchè è un ragazzo comune, non è uno stereotipo adolescenziale, vive storie sentimentali, litigi in famiglia, rapporti d’amicizia esattamente come tutti, e quindi dà la possibilità a molti di riconoscercisi. A volte è goffo, e mi è capitato spesso di sentirmi come lui».
Qual è il tuo motto?
«Non sono sicuro di averne uno, ma se dovessi sceglierlo al momento direi “vivi alla giornata”, che è più una frase che mi ripeto spesso per cercare di godermi quello che ho, senza pensare sempre al dopo, e al volere sempre di più».
Quanto conta l’amore per ciò che si fa nel raggiungimento di un obiettivo?
«Senza amore diventa tutto meccanico, allo stesso modo in cui un essere umano è fatto di corpo e anima, anche le cose che facciamo, se fatte senz’ anima diventano finte, e non ci appagheranno mai davvero».
Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Al momento sono su un nuovo set, ma è ancora top secret».
Che messaggio di incoraggiamento manderesti agli aspiranti attori pescaresi che leggono #PescaraPost?
«Direi di dare un’occhiata alla scuola di Giampiero Mancini, perchè oltre che una guida è anche un ponte con le realtà lavorative che ci sono, e io ne sono la dimostrazione».