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Usura a Scafa, approfittano di imprenditore in difficoltà con minacce e tassi alti: arrestati

Un piccolo imprenditore di Scafa è la vittima di usura scoperta dai carabinieri della Compagnia di Popoli e che ha portato all’arresto di due giovani strozzini.
A finire in manette, con l’accusa di usura in concorso, due giovani di 23 e 26 anni incensurati, A.N. e R.C., uno di Scafa e l’altro di Pescara.

La vittima, in difficoltà con la sua azienda, non potendo rivolgersi agli istituti bancari si è rivolto a un amico che l’ha messo in contatto con un altro soggetto il quale gli ha prestato una somma alla quale è stato subito applicato un alto tasso di interesse.
La vittima non ha sporto denuncia ma sono stati i carabinieri con un’attività informativa e di indagine a scoprire quanto stesse avvenendo.

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Il giovane imprenditore di Scafa si era rivolto ad A.N. che ha svolto da intermediario tra la vittima e R.C. che gli ha dato un prestito di 4mila euro da ridare entro 2 mesi a fronte di mille e 500 euro di interesse.
Nel corso del monitoraggio delle attività del territorio i militari dell’Arma si sono accorti delle difficoltà dell’imprenditore che a sua insaputa è stato messo sotto controllo.

Agli interessi sono stati applicati ulteriori interessi di mora pari a 12mila euro per un totale di circa 16mila euro con la somma iniziale consegnata.
Nel frattempo la vittima è stata privata anche di alcuni beni mobili come la sua automobile, una Lancia Musa, e un televisore, una Tv Led della Samsung, e ha anche subito minacce telefoniche.

I due malviventi scoperti dai militari sono stati sottoposti alla misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari, a conclusione delle indagini partite lo scorso inverno.
L’usuraio è R.C., mentre l’intermediario si era fatto anche pagare 500 euro per l’attività svolta.
Entrambi devono rispondere del reato di usura in concorso.

La vittima ha materialmente pagato 7mila euro di interessi oltre ad aver consegnato la sua auto a garanzia del resto.
I 4mila euro sarebbero serviti per coprire i debiti dell’azienda. Il tasso di interesse applicato del 22 per cento.
Alla luce di quanto scoperto nelle recenti indagini, e per evitare o prevenire ulteriori episodi di usura, i carabinieri invitano chi dovesse trovarsi in situazioni del genere a denunciare prontamente reati di questo tipo.