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Roccamorice, inquinamento da mercurio: il sindaco replica alle accuse

Il sindaco di Roccamorice si difende dalle accuse e dichiara la propria estraneità alla vicenda: questo in sostanza, l’esito dell’interrogatorio al quale è stato sottoposto il primo cittadino, Alessandro D’Ascanio, nel pomeriggio di oggi, giovedì 3 settembre.
Il sindaco risulta attualmente indagato con le ipotesi di reato di avvelenamento colposo e adulterazione di sostanze alimentari, e nella vicenda risulta indagato anche il direttore tecnico dell’Aca.

Alla base della vicenda, la questione dell’inquinamento da mercurio dell’acqua, che nei giorni scorsi ha portato anche al sequestro di 5mila metri quadrati di terreno nel territorio di Roccamorice.
D’Ascanio, assistito dal proprio avvocato, è stato ascoltato nella caserma della Forestale di Lettomanoppello, su delega del pm di Pescara titolare dell’inchiesta, Annarita Mantini.

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Il primo cittadino ha dichiarato la propria estraneità ai fatti, portando documenti a sostegno dell’infondatezza delle accuse a suo carico.
Il sindaco avrebbe infatti sostenuto di essere estraneo all’avaria della rete idrica, sostenendo che manutenzione e questione del sistema farebbe capo all’Aca.

Inoltre il sindaco avrebbe sottolineato di aver tutelato tempestivamente la popolazione, tramite l’emissione dell’ordinanza di divieto dell’uso di acqua potabile del 16 aprile scorso.
Per quanto concerne invece, il direttore tecnico dell’Aca, l’interrogatorio di quest’ultimo sarebbe stato fissato dopo la metà di settembre.