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Popoli, sindaci e centinaia di cittadini all’assemblea pubblica per salvare l’ospedale

Centinaia di cittadini e decine di sindaci e vice hanno partecipato ieri, mercoledì 23 novembre, all’assemblea pubblica organizzata dal movimento “Avanti tutta indietro non si torna” che punta a salvare l’ospedale di Popoli che dovrebbe essere sacrificato in base al piano regionale della sanità che prevede una riorganizzazione della rete ospedaliera.

Nella sala del ristorante Side si sono raccolti gli amministratori locali del territorio di interesse dell’ospedale di Popoli e centinaia di cittadini che continuano a battersi allo scopo di scongiurare l’ipotesi chiusura.

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I sindaci e i vice sindaci presenti hanno confermato la volontà di porsi di fianco ai cittadini in questa lotta e il prossimo passo che compieranno sarà quello di portare delle delibere nei consigli comunali per l’approvazione della proposta e poi di girare la stessa alla Regione Abruzzo.

L’ospedale di Popoli, nel corso degli anni, è passato dai 160 posti letto del 2006 ai 74 del 2014 e tutta l’attività di ricovero è stata concentrata su 20 posti letto di Medicina, 20 posti letto di Area Funzionale Omogenea Chirurgica e 4 posti letto di Rianimazione. Nel 2011 si sono aggiunti 20 posti letto di Medicina Riabilitativa codice 56.

La dismissione delle attività cliniche sta mettendo a rischio la salute di tutta la popolazione residente nel territorio ricompreso tra: la Valle del Tirino, la Val Pescara, la Valle Peligna, l’Altopiano di Navelli, la Valle Subequana e la Valle dell’Orfento popolazione costituita da anziani e da gente prevalentemente dedita alle attività agricole con un’economia più che modesta.

Nello specifico, la proposta presentata dal movimento a cittadini e amministratori prevede il mantenimento di una serie di presidi che possano consentire all’ospedale di Popoli di restare una struttura degna di questo nome.