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Omicidio in via Tibullo, sono 20 le coltellate inferte dall’assassino

Emergono ulteriori dettagli, per certi versi agghiaccianti, relativi al duplice omicidio compiuto ieri pomeriggio, domenica 25 gennaio, da Maksym Chernish, ucraino, 26 anni da compiere a maggio, reo confesso dell’uccisione dei 2 polacchi Arkadiusz Miksza, 22 anni, e sua madre Kystyna Miksza, 53 anni.

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All’interno della mansarda in via Tibullo 25, il 26enne ucraino avrebbe inferto una ventina di coltellate contro madre e figlio. Questo particolare emerge dalla preliminare ispezione cadaverica eseguita oggi dal medico legale, Ildo Polidoro.

La donna sarebbe morta a causa delle coltellate, i colpi letali sarebbero quelli al collo, mentre il figlio, colpito da coltellate e bastonate, avrebbe riportato la deformazione del cranio.

Nell’abitazione del giovane polacco i carabinieri del Nucleo investigativo, guidati dal maggiore Massimiliano Di Pietro, hanno rinvenuto parte del manico della mazza da baseball, utilizzata dall’ucraino per colpire la vittima, che nella violenta colluttazione si è rotta.

La mazza era stata trovata ieri all’interno di un borsone abbandonato in strada dal 26enne durante la fuga. A stabilire con precisione la causa della morte di madre e figlio sarà l’autopsia.

Nel frattempo proseguono i rilievi dei carabinieri del Ris, giunti in mattinata da Roma, all’interno della mansarda nella quale si è consumata la tragedia. In base alle prime informazioni, dalla visione delle tracce presenti nel bilocale, pare che la donna sia stata aggredita davanti alla porta, quando stava per entrare in casa. L’ucraino, reo confesso del duplice omicidio, è rinchiuso nel carcere San Donato di Pescara, in attesa della convalida dell’arresto da parte del Gip (giudice per le indagini preliminari).