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Manifestazione di protesta per chiedere mare e fiumi puliti il 12 marzo

Una grande manifestazione di protesta per chiedere mare e fiumi abruzzesi puliti si svolgerà sabato 12 marzo a Pescara con partenza alle ore 15 da piazza Unione con conclusione alla Nave di Cascella.

“Vogliamo il mare e i fiumi abruzzesi puliti, la vera grande opera è il risanamento del territorio!”, il titolo della manifestazione organizzata per chiedere risultati concreti. In strada scenderanno centinaia di cittadini. L’iniziativa segue quella delle associazioni del turismo che con il Forum dell’Acqua hanno organizzato l’assemblea cittadina del 15 febbraio scorso.

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Queste le adesioni fino a oggi, venerdì 26 febbraio: Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua, Nuovo Senso Civico, Pescara Puntozero, Comitato No Biomasse L’Aquila, Comitato No Powercrop Avezzano, Comitato No Inceneritore Val di Sangro, Zona22, Laboratorio Uallò Uallà Lanciano, Collettivo Studentesco Pescara, Circolo Pesca Fabrizio Di Nino Pescina, Comitato No Elettrodotti, Comitato No Stoccaggio S. Martino sulla Marrucina, Comitato no alla centrale termoelettrica a Picciano, Punto Ecologico Montesilvano, Laboratorio Informativo Montesilvano, Comitati per l’Ambiente di Sulmona, Ass. Il Nibbio Castel di Sangro, Stazione Ornitologica Abruzzese, Coord. No Ombrina; Ass. Bed & Breakfast Costa dei trabocchi, Gruppo di Acquisto Solidale Montesilvano, Associazione Miricreo Montesilvano.

Per aderire (associazioni, comitati, movimenti): fiumiemarepuliti@gmail.com

Queste le richieste che vengono rinnovate al popolo dell’acqua:

  • pubblicazione di tutti i dati online in possesso di Arta, delle Province e delle società di gestione;
  • pubblicazione dei dati di tutti i progetti finanziati e dello stato di avanzamento su un sito unico della regione;
  • pubblicazioni delle sanzioni e delle varie autorizzazioni degli impianti;
  • stop a nuove captazioni;
  • programma straordinario di bonifica e controllo delle aree golenali.

«La situazione di Pescara», sottolineano gli organizzatori, «ormai è esplosa con il fiume Pescara che è ricettacolo di decine e decine di scarichi non trattati o trattati male, siano essi abusivi oppure di impianti più o meno autorizzati. È solo la punta dell’iceberg visto che il 70 per cento dei corsi d’acqua abruzzesi non rispetta gli obiettivi di qualità imposti dalla Direttiva Comunitaria Acque subendo una pressione antropica insostenibile (e l’anno scorso il 22 per cento dei tratti costieri era nella peggiore classe di qualità – la “scarsa” –  rispetto ad un 2 cento europeo)».