«L’orgoglio come figlio e la gratitudine nei confronti della Confcommercio, e del suo presidente Ezio Ardizzi, che ha conferito la Targa alla memoria a mio padre, Francesco Lombardo, quale riconoscimento per l’intesa attività profusa all’interno dell’Organizzazione di categoria contribuendo non solo alla sua nascita e al suo radicamento sul territorio, ma anche, più in generale, allo sviluppo della nostra straordinaria città. Non nascondo l’emozione provata quando ho visto mio figlio, anche lui Francesco Lombardo, ritirare quella targa a nome dell’intera famiglia».
Queste le parole di Marco Lombardo, presidente della Lilt, la Lega Italiana Lotta contro i Tumori, Sezione di Pescara, che venerdì 10 luglio ha partecipato alla cerimonia di celebrazione dei 70 anni di vita della Confcommercio, ritirando la targa conferita alla memoria del padre, Francesco Lombardo. Presenti presenti anche il fratello, l’avvocato Renato Lombardo, il figlio, Francesco Lombardo, che porta il nome del nonno, e tutta la famiglia.
Queste le parole del presidente della Lilt, Marco Lombardo:
«Quando settant’anni fa un gruppo di giovani piccoli imprenditori, tra i quali mio padre, ha deciso di costituire quell’organizzazione – ha commentato il professor Lombardo -, certamente mai avrebbero potuto immaginare quanto grande e autorevole sarebbe poi diventata la stessa nel tempo. Un’Organizzazione che, appena un anno dopo la sua nascita, contava già 700 iscritti, a significare la voglia di rilancio, di ripresa e di sviluppo di un territorio che usciva con le ossa rotte dalla guerra. Mio padre è stato tra i co-fondatori della Confcommercio di Pescara, responsabile Tesoriere con il Banco di Napoli, un impegno che ha portato avanti con convinzione e orgoglio, conseguendo, nel frattempo, la laurea in Giurisprudenza. Da figlio, da cittadino e da Presidente della Lilt, esprimo il mio ringraziamento alla Confcommercio per aver organizzato un evento che ha permesso alla città di riscoprire un pezzo della propria storia, alla presenza di centinaia di imprenditori, dei loro figli, dei nipoti, ricordando tutti coloro che hanno contribuito alla crescita di Pescara e che meritavano, dunque, tutti, indistintamente, il giusto riconoscimento».
