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Donna finge di chiedere l’elemosina e rapina orologio Rolex a un uomo a Pescara

Fingendo di chiedere l’elemosina, avrebbe rapinato un uomo di un orologio Rolex a Pescara: questo l’episodio avvenuto a ottobre, del quale si sarebbe resa protagonista una donna.
La protagonista della vicenda, una 30enne nata in Romania, è stata poi rintracciata e fermata in Liguria, grazie anche alle segnalazioni della polizia.

L’episodio in questione si è verificato il 16 ottobre scorso in viale Marconi a Pescara, quando un uomo ha richiesto l’intevento della polizia.
Stando al racconto di quest’ultimo una donna si sarebbe avvicinata mentre stava partendo in sella al suo scooter.

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La donna, dopo aver chiesto l’elemosina, lo avrebbe abbracciato improvvisamente afferrandolo per un braccio per poi allontanarsi.
Solamente alcuni minuti dopo l’uomo si è accorto di non avere più l’orologio.

La donna infatti avrebbe asportato il Rolex modello GMT Master del valore di circa 30mila euro indossato al polso dalla vittima.
I poliziotti hanno pertanto raccolto le descrizioni fornite dalla vittima, acquisendo anche i video delle telecamere di sorveglianza presenti nell’area della vicina Camera di Commercio, ritraenti la donna.

Le immagini sono pertanto state diffuse su tutto il territorio nazionale.
Il 26 ottobre scorso, in base a quanto riferito dalla Squadra Mobile di Fermo, la donna sarebbe stata poi controllata e identificata a Porto San Giorgio.

Il 9 novembre, invece, sempre la 30enne sarebbe stata controllata, insieme alla famiglia, da una pattuglia dei carabinieri in provincia di Savona.
Da un successivo controllo, la donna sarebbe risultata già nota alle autorità, e si sarebbe resa protagonista di furti (tentati o consumati) di orologi di valore commessi prevalentemente ai danni di anziani in diverse parti d’Italia.

I militari liguri, alla luce della segnalazione della Squadra Mobile di Pescara, e per evitare un possibile pericolo di fuga, hanno pertanto sottoposto a fermo la 30enne per la rapina aggravata avvenuta nella città abruzzese, rimettendo gli atti per la convalida alla Procura della Repubblica di Savona.