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Duplice omicidio di via Tibullo, condanna di 20 anni per l’assassino

Il Gup (giudice per l’udienza preliminare) del tribunale di Pescara Elio Bongrazio ha condannato oggi, martedì 7 marzo, con rito abbreviato, a 20 anni di carcere Maksym Chernish (27 anni), l’ucraino che confessò il duplice omicidio di Arkadiusz Miksza, 22 anni, e di sua madre Kystyna Miksza, 53 anni, entrambi di nazionalità polacca.

Il delitto si consumò in via Tibullo a Pescara il 24 gennaio dello scorso anno nella mansarda al secondo piano della palazzina al numero civico 25.

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Il pm (pubblico ministero) Salvatore Campochiaro aveva chiesto il massimo della pena, ovvero l’ergastolo, ridotto a 30 anni per lo sconto di pena previsto dal rito abbreviato. Il Gup ha anche escluso tutte le aggravanti contestate al 27enne , tra cui quelle dei futili motivi e della crudeltà.

Il giudice ha anche riconosciuto una provvisionale di 50mila euro a favore del fratello di Arkadiusz e figlio di Kystyna, che si è costituito parte civile. L’imputato, presente all’udienza ma non alla lettura della sentenza di condanna, si è sempre difeso sostenendo di essere stato aggredito da Arkadiusz, detto Arka, mentre si trovavano all’interno del bilocale della vittima, dove Maksym si era trasferito a vivere da poche ore e per qualche giorno.

Madre e figlio vennero uccisi rispettivamente con una mazza da baseball data in testa e con delle coltellate inferte al corpo. Delle indagini si sono occupati i carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dal maggiore Massimiliano Di Pietro, e gli agenti della Squadra Mobile della polizia, diretti da Pierfrancesco Muriana.