Search

Criminalità, i carabinieri: reati in calo ma occorre la videosorveglianza

Il numero dei reati che si è verificato in provincia di Pescara, in base a quanto risulta al Comando Provinciale dei carabinieri di Pescara è calato di un 20 per cento nel 2016 rispetto all’anno precedente e nei primi 4 mesi del 2017 (gennaio-aprile) si è registrato un ulteriore discesa tendenziale.

È quanto emerge dal quadro esposto dal comandante provinciale, il colonnello Marco Riscaldati, come anteprima della festa dell’Arma che si tiene oggi a Campobasso per Abruzzo e Molise. La festa si tiene il 5 giugno non perché sia il giorno della fondazione (che fu il 13 luglio del 1914) ma perché il 5 giugno del 1920 venne conferita alla bandiera dei carabinieri la prima medaglia d’oro al valore militare per il contributo dato nella Grande Guerra del 1915-1918.

Inserisci il tuo codice AdSense qui

Il maggior numero di reati, parliamo di circa il 80 per cento, si verificano nella zona costiera ovvero Pescara, Montesilvano e Marina di Città Sant’Angelo e circa la metà (estendendo al territorio provinciale si arriva al 70 per cento) degli stessi vengono presi in carico dalle 4 Compagnie dei carabinieri della provincia: Pescara, Montesilvano, Penne e Popoli.

Nonostante la diminuzione del numero dei reati, l’attività preventiva dell’Arma è rimasta la stessa con 20.960 servizi nel 2016 e 6.941 nei primi 4 mesi del 2017. Ogni giorno, in media, sono operative 57 pattuglie dei carabinieri. E i controlli sono stati oltre 60mila a carico di altrettante persone, con 41mila 600 auto fermate. Per l’ordine pubblico, nel 2016, gli interventi sono stati 1.960, a cui vanno aggiunti gli accompagnamenti in Tribunale di testi e le notifiche.

Lo scorso anno i militari dell’Arma si sono occupati di 10mila reati, di cui oltre la metà (5.300) è rappresentato da furti (782 in casa, 620 sulle auto in sosta, più 460 veicoli rubati). Poi sono stati 29 gli scippi, 74 le rapine, 24 le persone derubate in strada.

Nei primi 4 mesi del 2017 sono stati 2.890 i reati totali con 1.436 furti e 21 rapine.

Partendo dal dato che vede l’80 per cento dell’attività delittuosa nella fascia costiera, il colonnello Riscaldati fa sapere che «ai sta lavorando, nell’ambito del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, sulla videosorveglianza insieme ai Comuni interessati. Perché un territorio videosorvegliato in modo efficiente può essere più sicuro perché diventa più facile stanare la delinquenza e si realizza un effetto preventivo. Potrebbe nascere, quindi, un bel gemellaggio, una simbiosi, tra questo sistema e tutte le forze di polizia».