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Borse lavoro sospese ai malati psichici, protesta il 29 febbraio alla Regione

Una manifestazione di protesta contro la decisione della Regione Abruzzo di non finanziare, e dunque sospendere, le borse lavoro di cui usufruivano circa 300 malati psichiatrici nella nostra regione è stata annunciata per lunedì 29 febbraio alle ore 10 davanti alla sede della Regione in viale Bovio a Pescara.

A organizzare il sit-in le associazioni Percorsi e Carrozzine Determinate, la Cgil e il sindacato dei pensionati. Gli organizzatori ricordano come la legge abbia consentito, da più di 15 anni, di sperimentare e avviare programmi innovativi di riabilitazione psichiatrica e di reinserimento lavorativo in normali contesti di vita sociale. Uno strumento importante che ha offerto a oltre 300 persone, ogni anno, esperienze e legami sociali, di valorizzazione e sviluppo delle proprie capacità,di appartenenza, di essere riconosciuti come parte integrante di un tessuto sociale. Nello stesso tempo è stato un’importante sostegno alle famiglie dei malati che hanno potuto contare su un aiuto concreto nella gestione delle difficoltà della vita quotidiana.

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«Ma è stato anche», aggiungono gli organizzatori, «uno dei pochi atti di innovazione, di riorganizzazione e risparmio della spesa socio-sanitaria. Perché favorire percorsi di autonomia e inclusione sociale significa: prevenire processi di disgregazione e condizionamento nei nuclei familiari delle persone coinvolte,ridurre i ricoveri ospedalieri,contrastare la marginalizzazione sociale, evitare l’ingresso in strutture residenziali con costi enormemente più elevati di quelli necessari a favorire processi di autonomia e inclusione».

Tra gli obiettivi della protesta c’è quello di ridare speranze e prospettive a centinaia di “disabili invisibili” e alle loro famiglie.