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Barca di Eriberto in pessimo stato, il sindaco ordina la rimozione dalla riviera [FOTO]

Un’ordinanza firmata dal sindaco di Pescara Marco Alessandrini, la numero 76 del 2 maggio, mai ufficializzata, impone, entro massimo 5 giorni, la rimozione dell’imbarcazione “Capitan Uncino” lasciata alla città da Eriberto Mastromattei, ormeggiata dinanzi allo stabilimento balneare “Jumbo”, struttura appartenuta storicamente al grande imprenditore.

Per vedere la galleria di foto basta cliccare sull’immagine in basso:

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barca di eriberto riviera nord (1)

A segnalare la decisione dell’amministrazione comunale è l’ex vice sindaco Berardino Fiorilli dell’associazione Pescara Mi Piace che «chiama a raccolta non solo tutti i balneatori di Pescara, ma anche le associazioni di categoria, a partire dalla Confcommercio, di cui Eriberto ha sempre fatto parte, che non possono restare scandalosamente in silenzio anche di fronte all’ennesimo scempio che grida vendetta».

L’ordinanza prevede la «messa in sicurezza del manufatto anche mediante demolizione e rimozione dal sito, con il ripristino decoroso dell’aiuola e dei luoghi circostanti», provvedimento che è stato notificato agli eredi della signora Elisabetta Mastromattei, sorella di Eriberto e ultima proprietaria della “Capitan Uncino”, barca che era del cognato di Eriberto.

In effetti lo stato di salute della “Capitan Uncino” non sembra buono, l’imbarcazione sembra come se fosse stata lasciata in stato di abbandono e il passare del tempo e la forza degli agenti atmosferici hanno fatto il resto. Oggi la barca si presenta in pessime condizioni con varie parti di legno rotte, come si vede nella galleria di foto. Un vero peccato ma anche uno sprone a fare di tutto per recuperare uno dei simboli della nostra città. Sembra troppo semplicistico firmare un’ordinanza e demolire tutto.

Questa la replica del primo cittadino:

«Il futuro della barca Capitan Uncino sarà deciso con gli eredi di Eriberto, alla memoria del quale la barca che campeggia da anni davanti allo stabilimento Jumbo è dedicata. Con la famiglia abbiamo infatti già avuto diverse interlocuzioni prima di chiedere un intervento di manutenzione, per via delle cattive condizioni in cui versa oggi lo scafo. L’obiettivo che ci ha mosso è la messa in sicurezza volta al recupero ed è l’attività che abbiamo svolto secondo la legge, quando una perizia tecnica richiesta ed effettuata diverse settimane fa dal Comune e condivisa con gli eredi ha evidenziato il pessimo stato della barca e ne ha definito la pericolosità, a causa della macerazione del legno e della posizione a ridosso di una pista ciclabile frequentata da grandi e bambini. Abbiamo così appreso che la manutenzione dello scafo che apparteneva al cognato dello storico balneatore pescarese del quale abbiamo ben vivo il ricordo, era demandata ai soggetti subentrati nella gestione dello stabilimento Jumbo e lo stato di degrado in cui versa oggi è stato riconosciuto anche dagli eredi, tanto che ci siamo impegnati a cercare insieme un percorso per intervenire, che possa evitare la demolizione, se le condizioni e i costi consentiranno un recupero. Le modalità di un eventuale recupero verranno decise in un incontro che faremo a breve  a Palazzo di Città, coinvolgendo anche i soggetti economici che vorranno dare il proprio contributo all’operazione. Voglio per questo tranquillizzare la città sul fatto che nessun attentato è stato mai ordito alle spalle della comunità e alla memoria di un pescarese così amato e conosciuto qual è stato ed è Eriberto».