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Sgombero via Ariosto, Forconi (Fratelli d’Italia) esulta col “tricolore”

Una bandiera italiana esposta tra le mani in via Ariosto, durante il blitz e lo sgombero avvenuto oggi, mercoledì 31 maggio, a Montesilvano.
Con questa foto, corredata da un post, Marco Forconi ha espresso, su Facebook, il proprio punto di vista sull’operazione di questa mattina nella quale sono stati impegnati centinaia di uomini nel “ghetto”, del quale si era fatto promotore già in passato.

Questo il messaggio con il quale Forconi ha spiegato l’esposizione del tricolore, pubblicato sul social network proprio mentre erano in fase di svolgimento le operazioni delle forze dell’ordine:

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«Dopo anni di battaglie, dopo essere stato denunciato e rinviato a giudizio tre volte per aver chiesto con energia e intransigenza lo sgombero del ghetto africano più pericoloso della regione, oggi, finalmente, è arrivato il momento di tirare fuori la bandiera italiana che mi accompagna da 10 anni in ogni manifestazione importante. Dopo il mercato etnico, sono stato in prima linea anche qui.
Un’altra medaglia di cui andare fiero. Un giorno potrò dire ai miei figli: io c’ero, io ho combattuto ed ho pagato.
Dedico questa vittoria innanzitutto a Montesilvano, a tutti i militanti che nel corso degli anni hanno sofferto la repressione a causa di ciò ed infine a me stesso.
Mentre vi scrivo ho un groppo in gola per la contentezza e non riesco a trattenere lacrime di gioia.
Viva la legalità, viva la sovranità nazionale!»

Nel tardo pomeriggio di oggi, sempre tramite il proprio profilo Facebook, Marco Forconi è tornato sulla vicenda spiegando in maniera più approfondita il proprio punto di vista sulla vicenda e su quanto avvenuto a Montesilvano:

«Ho ricevuto centinaia di telefonate e altrettanti messaggi fra Facebook e Sms. Grazie, grazie per la stima e per il vostro sostegno. Ciononostante, ritengo doverosa una precisazione. Volontariamente, non sto entrando nel merito della diatriba politica che si sta scatenando su eventuali meriti e demeriti: ad eccezione di qualche puntualizzazione di carattere tecnica, preferisco l’oratoria dell’azione ai confronti, seppur sani e costruttivi. Come al solito, vengo attaccato anche dalla sinistra locale e provinciale: ne prendo atto, col sorriso e con un pizzico di menefreghismo.
Oggi ha vinto Montesilvano. Una città che non è abituata a godere di risultati a causa di una classe politica (con le dovute eccezioni) culturalmente limitata ed in permanente campagna elettorale non per missione verso la collettività quanto, piuttosto, per tornaconto personale.
Oggi ha vinto Montesilvano, lo ripeto. Ed i Montesilvanesi, checché se ne dica, non hanno tutti l’anello al naso.
Fra meno di un mese sarà pronto il mio sito internet personale, costruito da un’agenzia molto seria. Tutto quello che ho fatto, nel bene e nel male, lo metterò a disposizione di chiunque e mi accompagnerà fino a quando continuerò ad occuparmi della ‘res publica’.
Vado fiero del mio curriculum e sono pronto a fornire il mio piccolo contributo alla società, con lo stesso spirito legionario che mi accompagna da 11 anni di attività militante fra la gente».

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