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Parco fluviale nel degrado, CasaPound ripulisce l’area verde [FOTO-VIDEO]

Il parco fluviale di Pescara, di proprietà della Provincia fino allo scorso anno, giace ormai da tempo in uno stato di abbandono e degrado. Il problema, almeno stando a quanto dice il presidente dell’Ente Antonio Di Marco, sarebbe una mancanza di risorse finanziarie che ha portato alla cessione dell’area al Comune. Cessione che al momento non pare aver portato benefici.

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parco fluviale intervento casapound 5 marzo (3)

Ieri mattina, domenica 5 marzo, nel parco fluviale sono entrati in azione quelli di CasaPound che per tutta la giornata si sono occupati di ripulire e riqualificare l’area.

«Il parco fluviale di Pescara, a due passi dalle avveneristiche Torri Camuzzi», dice Mirko Iacomelli, responsabile cittadino di CasaPound, «vive da diversi anni in uno stato di totale degrado. Dopo che nel 2016 il presidente della provincia, Di Marco, ha pensato di cedere l’area al Comune di Pescara per mancanza di fondi, più nulla è stato fatto».

All’interno sono stati trovati rifiuti di vario tipo con anche siringhe utilizzate dai tossicodipendenti e una struttura in legno carbonizzata (dal valore di 50mila euro). Un vero peccato per un’area verde di 5mila metri quadrati costata 700mila euro dal 2002 a oggi, che potrebbe essere animata da famiglie e bambini.

«Oltre il lapalissiano spreco di soldi pubblici», aggiunge Iacomelli, «è davvero strano che CasaPound sia stata la prima associazione a scendere in campo per ripulire la zona. Dove sono finite tutte le sigle ecologiste cittadine, i biciclettoni democratici, Sinistra Italiana (ex Sel, dove la e starebbe, appunto, per ecologia)? Mentre il parco fluviale era in balia dell’incuria, erano forse impegnati in qualche battaglia per la salvaguardia dell’orango di Sumatra o di qualche rara varietà di indivia scarola?. L’amministrazione pubblica, secondo le proprie competenze  dovrà rendere conto ai cittadini di questo sperpero, sia in termini economici che di opportunità, vista l’impossibilità di godere di un patrimonio del genere. Oggi ci ha pensato CasaPound a restituire un po’ di dignità a questo luogo, ma ricordiamo alle istituzioni che questo è un loro compito. Infine, possibile che mentre Comune e Provincia dichiarano il dissesto economico, si trovino facilmente 250mila euro per il nuovo mercato etnico della stazione? Sarà, forse, che nessuno ha da lucrare sul misero parco fluviale?».

Qui di seguito un video nrelativo all’iniziativa di CasaPound appena descritta: