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Oddo soddisfatto: «Il Pescara non è inferiore a nessuno, l’obiettivo è la Serie A»

Massimo Oddo nel dopo gara di Pescara-Livorno arriva molto soddisfatto negli spogliatoi, ma tiene i piedi per terra e guarda già al prossimo futuro che è fatto del primo turno dei playoff, la partita secca di martedì a Perugia contro gli umbri guidati dall’ex Andrea Camplone.

«Vincere 3 a 0 è una grande soddisfazione», dice Oddo, «ma adesso non abbiamo tempo, dobbiamo già pensare a martedì, alla partita con il Perugia. Le difficoltà di una partita come questa è che avremo un solo risultato. Dovrà essere una partita come le altre senza farsi prendere dalla frenesia. Una partita intelligente e giocata con cautela perché questa squadra è in grado di trovare il gol in qualsiasi momento. Melchiorri e Bjaranason sono giocatori chiave, dei trascinatori, ma ho anche altri come Politano e Pasquato che hanno giocato una gran partita. E poi gente di carattere come Memushaj e Torreira che abbiamo scoperto stasera. Sapevo di avere una grande rosa e so che questa squadra non è inferiore a nessuno. Non ho avuto il tempo di pensare al futuro, penso al momento, mi concentro su me stesso e la squadra, poi il futuro si vedrà. Questa sera non ho fatto niente, ho solo dato qualche stimolo, un po’ di coraggio in più, che forse è mancato nel corso del campionato. Fare delle scelte non era facile, mi sono basato sul cuore e su ciò che ho visto in settimana. Sono stato fortunato perché tutti hanno risposto. La cosa più bella è stato l’abbraccio di tutta la rosa al termine della gara, c’erano anche gli infortunati. Ho sfruttato il lavoro di Baroni, io ho cercato di influire sul punto di vista mentale. L’obiettivo è la serie A, ma non sarà facile. In B non ci sono squadre forti come il Pescara. Se da giocatore un allenatore mi dava coraggio e positività io in campo lo ero e cerco di farlo anche da allenatore».

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Cristian Panucci

Prevale, come è logico, la delusione nelle parole di Cristian Panucci, che vede sfumare l’obiettivo per il quale era stato chiamato a guidare il Livorno: «La nostra qualità di gioco è stata nulla nel primo tempo. Peccato per l’occasione sciupata da Galabinov che ci avrebbe regalato il pareggio e invece subito dopo siamo stati puniti dal raddoppio. Quando si perde 3-0 a Pescara è giusto andare a casa, ma non abbiamo preso sotto gamba la gara. Il problema forse è che la troppa pressione può giocare brutti scherzi. Il Pescara non ha avuto grandi occasioni, ma siamo stati molto bravi a resuscitarlo. Ritengo che la scarsa qualità di gioco nel primo tempo sia la chiave della partita».

Benedetto Gasbarro


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