Triplice fischio sul campionato di Promozione girone B domenica scorsa, con la Folgore Sambuceto sola in vetta (e con il trionfo già matematicamente certificato con 4 giornate di anticipo).
E tra i principali artefici della cavalcata viola figura sicuramente il suo “timoniere”, ossia l’allenatore Franco Bianchi, che aggiunge così un’altra splendida vittoria finale alla sua brillante carriera: «Questo è il quarto campionato che vinco, e ritengo sia anche il più importante: l’ultimo vinto è sempre il più bello».
Alcuni lo hanno definito una sorta di “sergente di ferro”, ma in realtà i principi che ispirano mister Bianchi sono semplici e chiari: «Sono da sempre abituato a responsabilizzare i giocatori, e mi confronto spesso con loro. L’unica cosa», aggiunge Bianchi, «è che ci sono delle regole e vanno rispettate da tutti. Poi, ovviamente, ci sono i rapporti interpersonali, che variano da giocatore a giocatore, perché ogni calciatore ha un carattere diverso».
Sulla stessa linea sono pertanto anche i valori che ispirano il tecnico viola, e che egli cerca di inculcare nei suoi ragazzi: «Prima di tutto per me conta la correttezza; poi ci sono mentalità, serietà e professionalità. Il tutto, senza dimenticare che un parametro imprescindibile nel calcio è rappresentato dalla “motivazione”».
La vittoria in campionato per la Folgore è giunta con addirittura 16 lunghezze di vantaggio sulle più immediate inseguitrici; un traguardo, questo, che ha superato anche le più rosee aspettative dello scorso agosto, come sottolinea lo stesso allenatore: «A inizio stagione non avrei scommesso nemmeno un centesimo su questo esito finale. Vincere il campionato ci poteva anche stare, ma di concluderlo a +16 non ci avrei mai pensato, e stento a crederci ancora oggi».
La difesa granitica con solamente 19 gol subiti in 34 partite è probabilmente il “marchio di fabbrica” che contraddistingue le squadre allenate da Bianchi; ciò che è cambiato, analizzando i numeri di questa stagione, è però rappresentato dalle cifre stratosferiche dell’attacco: 67 reti all’attivo e praticamente tutti gli attaccanti in rosa in doppia cifra (il bomber Di Nardo a quota 21 centri, seguito da Bucceroni con 12, Vaccaro con 10 e Maraschio con 8).
A spiegare cosa sia cambiato quest’anno è lo stesso mister Bianchi: «La rosa più ampia e omogenea è stato il primo fattore a livello numerico. Poi siamo migliorati anche a livello qualitativo: lì davanti abbiamo aggiunto giocatori di qualità come Bucceroni, Di Nardo, Spadaccini e Montagna. A centrocampo abbiamo avuto gli innesti di Calabrese e Serafini, mentre la difesa è rimasta quasi invariata rispetto allo scorso anno, con l’inserimento di Corneli, fuoriquota sulla corsia destra, e di D’Ettorre, che dietro ha fatto fare un salto di qualità enorme alla squadra. A questi vanno aggiunti due jolly di grandissimo livello come Fedele e Argento, e il jolly difensivo Di Bartolomeo».
Dopo aver analizzato nel dettaglio i cambiamenti avvenuti quest’anno a livello di uomini, Bianchi si sofferma anche su quale sia stata l’alchimia vincente che ha permesso di far diventare la Folgore una vera e propria corazzata: «Una squadra con un grande equilibrio che ha fatto bene sia la fase difensiva che quella offensiva, ma soprattutto una squadra che ha sudato e si è allenata con grande professionalità per tutto l’arco dell’anno. Oltre a ciò, c’è stato un grande connubio tra me, la squadra e la società, e questo ci ha permesso di superare le piccole difficoltà incontrate quest’anno».
L’obiettivo stagionale da cui si era partiti era rappresentato dalla conquista di un piazzamento nei playoff, ma a suon di ottimi risultati la squadra ha letteralmente frantumato il limite iniziale e ha spiccato il volo verso l’Eccellenza. E Franco Bianchi è pronto anche a svelare quali siano stati i “sentori” e gli episodi che gli hanno permesso di capire, in corso d’opera, che questo sarebbe potuto essere l’anno giusto per la promozione diretta: «La consapevolezza è nata osservando il resoconto del girone di andata, terminato da primi e senza sconfitte. A dicembre poi abbiamo fatto alcuni innesti, come quelli di Serafini, Bucceroni e Argento, che ci hanno fatto fare un ulteriore salto di qualità. A livello di episodi, la partita che per me è risultata fondamentale è stata la vittoria a Penne: abbiamo vinto su un campo difficile soffrendo».
Abbinato alla vittoria in campionato, per la Folgore è giunto anche l’ambito riconoscimento della “Coppa disciplina”; una conquista, quest’ultima, che per mister Bianchi riveste un’importanza particolare: «La Coppa disciplina riveste notevole importanza perché significa essere stati corretti e leali. Abbiamo sempre nutrito grande rispetto verso gli avversari e verso la terna arbitrale, ed è una cosa bellissima aver vinto un campionato in questo modo e soprattutto con questi requisiti».
La grande fiducia del tecnico nei suoi ragazzi viene ulteriormente rimarcata quando gli si chiede quali siano le prospettive per il prossimo campionato di Eccellenza anche a livello di organico: «L’ossatura base costruita quest’anno è importante e non la stravolgeremo. Faremo degli innesti mirati e di categoria, probabilmente uno per reparto».
La Promozione di quest’anno, al netto dei playoff da disputare, prevede anche la particolare “appendice” della Coppa Mancini, che vedrà proprio la Folgore opposta ai vincitori dell’altro girone abruzzese, il Morro d’Oro: «Domenica abbiamo un obiettivo importante come la Coppa Mancini, alla quale teniamo sia noi tecnici, che la squadra e la società. È quindi un trofeo al quale ambiamo, ben sapendo però che di fronte avremo una squadra importante, forte e blasonata come il Morro d’Oro».
Infine, per l’allenatore viola è tempo di ringraziamenti: «Desidero ringraziare in primis la società che mi ha sempre supportato e sostenuto, e che non ci ha fatto mai mancare nulla. Poi il mio staff tecnico, il mio secondo Massimo Tortora, il preparatore dei portieri Simone Pettinari, il collaboratore tecnico Giorgio Marchetti, il fisioterapista Lorenzo Galassi e il team manager Nicola Zirpolo. Inoltre vorrei rivolgere un pensiero ai giocatori della cosiddetta “vecchia guardia”, che sono stati lo zoccolo duro di questa squadra sia l’anno scorso che in questa stagione, e che desidero ringraziare personalmente, a partire da capitan Briosci, passando per Alfini, Silvaggi, Di Martile, Vaccaro e Maraschio».