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Festa della Liberazione 2015 a Montesilvano, resoconto evento del 28 aprile

Un grande corteo partito da piazza Diaz si è diretto fino al monumento ai Caduti in piazza Indro Montanelli per celebrare la festa della Liberazione.
L’evento si è tenuto nella mattinata di oggi, martedì 28 aprile, a Montesilvano.

Presenti alla manifestazione le associazioni combattentistiche e d’arma, le autorità civili e militari, e le terze medie dell’Istituto Comprensivo Troiano Delfico.


Giunti al monumento ai Caduti, e dopo la benedizione di Don Roberto, il sindaco Maragno, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Montesilvano Capitano, Vincenzo Falce, e il Comandante della Guardia di Finanza di Pescara, Capitano Armando Masucci, hanno deposto un’apposita corona di alloro.

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Durante le celebrazioni sono stati ascoltati dei canti intonati dal maestro Claudio Roncone, e alcuni brani sulla Liberazione e sulla Resistenza degli studenti della Troiano Delfico presenti.

Queste le parole pronunciate dal primo cittadino di Montesilvano durante la cerimonia:

«Se non ci fosse stata la Resistenza non ci sarebbe uno stato democratico. La Resistenza fu la fucina dove maturarono i principi che oggi sono espressi in quel documento di altissima civiltà che è la nostra Costituzione e che è fondamento della nostra Repubblica democratica. Essere cittadini liberati significa non essere mai indifferenti alle ingiustizie, significa essere sempre capaci di un pensiero critico, pronti a farci carico delle sorti collettive di una Patria, che nel passato è stata posta di fronte alla deriva della dittatura e che oggi è posta di fronte a sfide sempre più globalizzate e altrettanto pericolose. Non dobbiamo dimenticare che la Resistenza è sempre attuale perché sempre attuale è la sua lezione di responsabilità civile. Riconoscere questi principi è la condizione per affermare la preminenza assoluta dei diritti inalienabili dell’uomo e allo stesso tempo costruire una società in cui tutti sono partecipi di una speranza collettiva; speranza di cui, oggi più che mai, per i giovani, per i lavoratori, per chi è in difficoltà, sentiamo fortissimo il bisogno. E’compito della politica quello di raccogliere questa aspirazione, che ci è stata trasmessa dai combattenti per la Libertà e dai padri fondatori della Repubblica».