Hanno fatto cadere nella loro rete, truffandola, una donna di 82 anni alla quale hanno rubato un anello e una catenina con ciondolo in diamante.
Per questo una coppia di truffatori di Spoltore è stata arrestata dagli agenti della squadra mobile di Pescara.
La truffa che hanno messo a segno è la solita, tanto semplice quanto efficace, del lascito ereditario, e la vittima, suo malgrado, ci è cascata in pieno. Non avendo con sé il denaro, ha consegnato ai due gli oggetti in oro che aveva addosso. Solo quando i due malviventi si sono allontanati si è accorta di essere stata raggirata e ha chiamato la polizia, raccontando quanto avvenuto agli uomini della squadra volante, diretti da Dante Cosentino.
Poco dopo, considerati i precedenti dei due, gli uomini della mobile, diretti da Pierfrancesco Muriana, hanno rintracciato la coppia a casa, hanno trovato gli oggetti rubati all’anziana, e hanno arrestato i due. Sono così scattate le manette per M.D.M., 50 anni di origine sarda e per sua compagna, M.A., 35enne di origine lituana.
È stata la donna, nella mattinata di ieri, venerdì 19 giugno, ad avvicinare la vittima nei pressi di via del Circuito spiegando che il nonno, proprietario di una importante azienda farmaceutica, le aveva affidato 250mila euro da donare a un medico impiegato in un deposito dei farmaci ma di non essere in grado di trovare il deposito. Subito dopo si è intromesso un presunto finanziere, il compagno, assicurando di poter aiutare la donna nella ricerca della struttura ma, avendo la moglie gelosa, si è proposto di far salire anche l’anziana in macchina, alla ricerca del deposito.
Non riuscendo a individuare l’edificio il finto finanziere ha contattato telefonicamente, o almeno così ha fatto credere, una persona che poteva aiutarlo a rintracciare un medico dell’ospedale a cui destinare in alternativa la somma e, dopo essere riuscito nel suo intento, ha fatto credere di aver bisogno di una cauzione del 10 per cento e in parte l’ha recuperata poco dopo in banca, almeno così ha riferito. Potendo prelevare solo 16mila euro, altra bugia, ha chiesto all’anziana il resto del denaro e la vittima si è offerta di dare i suoi gioielli, non avendo assegni. È stata abbandonata in una tabaccheria, dove doveva comprare una marca da bollo da 1,60 euro (tra l’altro inesistente) e quando si è ritrovata sola ha capito tutto e ha contattato la questura.
Entrambi i malviventi erano già stati denunciati nel 2013 per una truffa a una suora messa a segno con le stesse modalità e sono stati riconosciuti dalla vittima. Oggi l’arresto è stato convalidato.