A distanza di almeno 3 anni dalla presentazione in pompa magna del progetto che avrebbe dovuto portare alla nascita del nuovo Pronto Soccorso dell’ospedale di Pescara, forse, finalmente, a settembre dovrebbe aprire i battenti il cantiere che porterà alla nuova struttura, molto più funzionale, sia per pazienti e personale medico-ospedaliero e adeguata alla nostra città.
A riferire dell’avvio dei lavori, previsto per il prossimo mese, sono il presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli e i consiglieri Piero Giampietro e Francesco Pagnanelli, che si sono recati in visita istituzionale dal primario e coordinatore della struttura Antonio Albani. L’obiettivo era quello di ottenere notizie certe rispetto alla riqualificazione. Anche il direttore generale Armando Mancini conferma come entro la terza settimana di settembre dovrebbero essere avviati gli interventi.
I tempi previsti per i lavori, inizialmente 365 giorni da capitolato, dovrebbero concludersi, come da offerta contrattuale entro 6 mesi e 20 giorni. Senza intoppi o ritardi il nuovo Pronto Soccorso potrebbe vedere la luce già ad aprile 2017. Nell’attuale struttura operano 22 medici e 45 infermieri, un organico ridotto rispetto a quello di altri Pronto Soccorsi. Solo gli infermieri sono in media 1/3 di meno.
I lavori consentiranno di avere un Pronto Soccorso con spazi quasi raddoppiati con una zona diagnostica per immagini, un’area per l’attesa, diversi ambulatori, studi medici, la Shock Room, la farmacia, il posto di Polizia, una zona dedicata alla traumatologia, all’osservazione breve intensiva e al soccorso pediatrico. Molto curati con colori rassicuranti saranno gli spazi dedicati all’attesa. Più in là ci sarà anche una sala riservata ai bambini.
La nuova struttura permetterà una gestione migliore degli utenti, con una divisione tra ricoveri programmati ed emergenze. Presente anche un’area d’accettazione per codici bianchi, verdi, gialli e rossi per il Pronto Soccorso pediatrico, riservato con posti letto d’osservazione, circa una decina, solo per i bambini. Infine le ambulanze non saranno più costrette a uscire in retromarcia.