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Liquami in mare, Forza Italia chiede consiglio comunale straordinario

Un consiglio comunale straordinario  e un’interpellanza urgente nel prossimo consiglio regionale di martedì.

Sono le richieste fatte rispettivamente dai consiglieri comunali di Forza Italia, Vincenzo D’Incecco, Marcello Antonelli e Fabrizio Rapposelli e da quello regionale Lorenzo Sospiri.

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Con l’interpellanza in consiglio regionale si intende far discutere in maniera prioritaria l’intero “caso”, «chiedendo sin d’ora», come anticipa Sospiri, «la presenza dei vertici di Aca e Arta per vedere personalmente le carte che dimostrano come il sindaco di Pescara fosse stato puntualmente informato della rottura della condotta fognaria, dello sversamento e dell’inquinamento della costa».

Domani, lunedì 9 agosto, invece, i consiglieri comunali di Forza Italia presenteranno la richiesta per la convocazione urgente e straordinaria della seduta del consiglio comunale di Pescara per portare nell’assise civica il dibattito politico che, «inevitabilmente, si chiuderà con la sfiducia al primo cittadino. Il sindaco non può pensare di aver creato un simile disastro anche per l’immagine del capoluogo adriatico e di andarsene in vacanza, come se nulla fosse. La seduta dovrà svolgersi prima di Ferragosto e lui dovrà essere presente, a meno che non voglia dare l’ennesimo ceffone alla città».

Poi Sospiri ripercorre le tappe della vicenda:

«Ormai il quadro di quello che è accaduto a Pescara con la vicenda balneazione è chiaro e drammatico al tempo stesso. Il 28 luglio si è rotta per l’ennesima volta la condotta fognaria di via Raiale, quella vecchia che non riesce a sostituire in maniera efficace la linea nuova crollata ad aprile e mai più ripristinata; la sera del 28 luglio stesso l’Aca ha informato sindaco e vicesindaco del danno e dello sversamento dei liquami; il 29 aprile l’Arta ha effettuato i campionamenti e, nel frattempo, l’Aca, per tentare di contenere gli effetti dello sversamento dei liquami, ha rilasciato 350 litri di Oxystrong direttamente nella fogna; il 31 luglio l’Arta ha mandato i risultati dei prelievi al sindaco, accertando l’inquinamento del litorale, ed è a questo punto che scatta il danno alla città, perché il sindaco Alessandrini temporeggia inspiegabilmente per altre ventiquattro ore, contravvenendo a quanto previsto dalla legge 116 del 2008, articolo 10 comma 1, che impone una informazione tempestiva alla città e l’immediata emanazione del divieto di balneazione, con l’ordinanza, i cartelli, dando alla notizia la massima risonanza possibile, poi il primo agosto il sindaco sostiene oggi di aver firmato l’ordinanza di divieto che però non viene pubblicata sull’Albo Pretorio del Comune, come previsto dalla legge, dunque è nulla, non viene diffusa in alcun modo, e infatti la gente non sa niente e continua a farsi il bagno in un mare di liquami. Ed è solo un caso, non una certezza del sindaco, se le analisi successive sono andate bene, e comunque non cancellano quanto accaduto nei cinque giorni precedenti».

Secondo il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, «il sindaco, forse mal consigliato da altri, abbia volutamente sottaciuto l’inquinamento del litorale dopo averne avuto piena consapevolezza, dunque ha mentito ai pescaresi e alle centinaia di bagnanti sulla mancata balneazione del nostro mare. Ha tradito il mandato elettorale e la fiducia del territorio, lo ha fatto per un mero calcolo politico, peraltro ignorando lui, prima Autorità sanitaria della città responsabile della salute pubblica, il principio di precauzione».

Inoltre, nel corso della commissione di venerdì 8 agosto, è stato riconfermato come non ci siano particolari casi di gastroenteriti o problemi della pelle provocati dai bagni al mare. Insomma sarebbe tutto nella norma e i numeri sono inferiori a quelli registrati la scorsa stagione balneare.

Nel frattempo però il caso è già finito sul tavolo della Procura della Repubblica dopo l’esposto presentato dal portavoce di Fratelli d’Italia-An, Armando Foschi e quello che presenterà il Movimento 5 Stelle. A chiedere l’intervento della magistratura è anche il Comitato No Rifiuti guidato da Alessio Di Pasquale.

L’associazione Pescara Mi Piace guidata dall’ex vice sindaco Berardino Fiorilli è stata la prima a denunciare lo sversamento dei liquami in mare.

Si è anche costituito uno staff di avvocati pronto ad assistere gratuitamente le famiglie che hanno subìto casi di malattia derivanti dal bagno al mare.

PescaraPost

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