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Fosso Pretaro, per l’Arta il depuratore di Francavilla funziona male: denuncia di Acerbo

Emergono nuovi particolari per quanto riguarda la vicenda del depuratore di Francavilla al Mare, le cui acque reflue sversate in mare sarebbero alla base del divieto di balneabilità a Fosso Pretaro, al confine con Pescara.
E a denunciare alcuni retroscena è stato Maurizio Acerbo.

L’esponente di Rifondazione Comunista ha infatti riportato le dichiarazioni di un tecnico dell’Arta, Carlo Spatola Mayo, postate dal quest’ultimo sul proprio profilo Facebook.
Quest’ultimo, secondo quanto riferito da Acerbo, avrebbe effettuato un sopralluogo al depuratore, riscontrando delle anomalie, e soprattutto affermando che:

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il depuratore di fosso Pretaro, oggettivamente, funziona malissimo .

Riportando il testo integrale del post pubblicato dall’addetto Arta sul social network, Acerbo chiede quindi ulteriori chiarimenti sulla vicenda, ponendo degli interrogativi sull’Aca (che gestisce l’impianto di depurazione) e sul suo operato in merito.
Questo il testo integrale del post di Spatola Mayo condiviso su Facebook e riportato da Maurizio Acerbo:

Oggi sono stato incaricato di effettuare un sopralluogo al depuratore di fosso Pretaro, a Francavilla. Il depuratore sospettato di essere il responsabile dei reiterati superamenti di E-coli e enterococchi nell’acqua di balneazione al confine tra Francavilla e Pescara. La versione ufficiale dell’ACA, gestore dell’impianto, è che la condotta che dovrebbe portare il refluo depurato a (pare) 2 miglia dalla costa, pare, si sia rotta a pochi metri dalla riva. Pare. Ma il fatto è, cari dirigenti ACA, che se il depuratore funzionasse a dovere e l’acqua del depuratore fosse come deve essere, anche con la rottura della condotta non si avrebbe nessun tipo di riscontro sulla balneabilità. Invece il depuratore di fosso Pretaro, oggettivamente, funziona malissimo. Ora mi aspetterei che i vertici ACA, dopo la questione della fogna di via Raiale e dopo questo ulteriore episodio, venissero azzerati e sostituiti con gente capace, preparata e risoluta. Ma ciò non avverrà: silurare i responsabili del disastro della balneazione pescarese nel 2015 significherebbe per la politica liberare delle schegge impazzite, che sanno come sono andate le cose, che non hanno più niente da perdere e quindi libere di dire ciò che sanno. Quindi nessuno sarà silurato, in modo che possano rimanere tutti complici. Pare.