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Nega l’ingresso fuori orario visite, aggredita infermiera dell’ospedale

Un’infermiera del reparto di Geriatria dell’ospedale di Pescara è stata aggredita dai parenti di un degente dopo aver negato l’ingresso fuori dall’orario di visita consentito. A far sapere di questo episodio, avvenuto lo scorso 6 agosto, è il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche.

In base alla ricostruzione di quanto accaduto, l’infermiera aveva invitato a uscire i parenti che si erano trattenuti oltre l’orario consentito di visita, per poter poi sbrigare le attività di cura e garantire la privacy ad alcuni pazienti ricoverati lungo il corridoio. Ma in seguito alla morte di una degente, l’infermiera ha invitato i congiunti del defunto a entrare nel reparto, ma i familiari di un altro paziente, che avevano intenzione anch’essi di entrare, di fronte al rifiuto hanno inveito contro l’infermiera sia con un’aggressione verbale che fisica, convinti di aver subìto un’ingiustizia e sostenendo che vi fossero dei favoritismi.

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L’infermiera è stata costretta a rivolgersi alle cure dei medici del pronto soccorso, dopo le quali ha attivato la pratica Inail, ha sporto denuncia all’autorità giudiziaria e ha redatto la scheda di incident reporting.

Questo quanto scrive il Nursind:

«Gli atti di violenza a danno del personale sanitario, nel P.O. di Pescara, si verificano sempre con maggiore frequenza nei reparti che hanno l’annoso problema del sovraffollamento: Geriatria, Medicina, centri di Salute Mentali, Psichiatria ed in particolare presso il Pronto Soccorso, eventi puntualmente denunciati dal sindacato Nursind ma invano. La situazione descritta genera negli operatori sanitari frustrazione, malessere fino a giungere a fenomeni di burnout ed infine, il degrado e la disorganizzazione, esasperano gli animi dei degenti e parenti che sfogano la loro rabbia in modo irrazionale, inaccettabile e ingiustificabile contro il personale a loro prossimo. Un reparto non può accogliere in modo indefinito i ricoverati posti lungo i corridoi o presso altre unità operative; l’ingovernabilità delle attività cliniche ed assistenziali favoriscono l’insorgenza di eventi avversi. Il rischio di subire violenze sul posto di lavoro, si registra come fenomeno in aumento fra gli operatori sanitari, sempre più esposti a causa del contatto diretto con l’utenza».