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Terrorismo, dall’Abruzzo incitava alle stragi di Parigi e Bruxelles: espulso marocchino

Avrebbe incitato alla jihad, alle stragi e agli attentati di Parigi e Bruxelles, e al terrorista Salah Abdeslam dall’Abruzzo: questa la scoperta fatta dalla polizia e che ha portato all’espulsione di un uomo dall’Italia.
Destinatario del provvedimento, emanato in seguito alla scoperta fatta dalla polizia di Chieti, un uomo di 35 anni di nazionalità marocchina.

Gli agenti, dopo aver fermato l’uomo nella giornata di ieri, giovedì 24 marzo, lo hanno condotto all’aeroporto di Fiumicino per il rimpatrio.
Si tratta della prima applicazione in Abruzzo della norma per la lotta al terrorismo.

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Il 35enne, sotto controllo da parte della polizia da circa 3 mesi, avrebbe incitato alle stragi e alla “guerra santa” dalla provincia di Chieti, e più precisamente da Fara Filiorum Petri.
L’uomo avrebbe iniziato la sua “attività” dopo il licenziamento subito da parte di una cooperativa che gestisce il mattatoio comunale di Chieti.

Spostamenti, telefonate e altre intercettazioni che lo riguardano sono stati racchiusi in un fascicolo che adesso risulta coperto da segreto di Stato (potrebbe contenere nomi di altre persone eventualmente coinvolte).
Le indagini sul conto del 35enne marocchino sarebbero nate in seguito a una denuncia presentata all’ufficio immigrazioni della questura di Chieti e riguardante il permesso di soggiorno scaduto dell’uomo colpito dal provvedimento di espulsione.

Il permesso era basato su motivi di salute e, nonostante fosse scaduto, l’uomo avrebbe continuato a lavorare come clandestino.
Sentendosi minacciata, una parente stretta del 35enne lo avrebbe denunciato alla polizia. Partendo da quella denuncia, gli investigatori avrebbero scoperto l’esistenza di diverse anomalie, tra le quali l’esistenza di un secondo permesso di soggiorno intestato a un tunisino.
Dopo la denuncia, la donna potrebbe inoltre aver chiesto protezione.