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Soget, i sindacati: fiducia nella giustizia ma preoccupazioni per i dipendenti

Piena fiducia nel lavoro della magistratura ma allo stesso tempo grande preoccupazione per i dipendenti Soget e le loro sorti a livello occupazionale, per un servizio che nel tempo si è dimostrato sempre efficiente: questo è, in estrema sintesi, il pensiero delle tre principali sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil), che nella mattinata di oggi hanno fatto il punto della situazione sulla “questione Soget”, alla luce anche delle ultime notizie diffuse dai media.

Lucio Cipollini, segretario Filcams Cgil di Pescara, si esprime così sulla vicenda: «Siamo preoccupati per le ricadute occupazionali che la vicenda giudiziaria Soget possa causare. Noi sappiamo che il servizio garantito dall’azienda ad esempio a Pescara, è più che sufficiente: riscuote l’82% dei tributi, ma la cifra sale ancora di più, fino al 97%, se si contano i tributi al patrimonio. I dati pescaresi sono più alti della media nazionale, e ciò vuol dire che il servizio funziona. Alcuni vorrebbero collegare la situazione di possibile dissesto del Comune con la riscossione dei tributi da parte di Soget, ma ciò è falso.
Siamo inoltre», spiega l’esponente della Cgil, «di fronte a un’inchiesta lunga e complicata, e nel frattempo i primi che potranno pagare il conto potrebbero essere proprio i lavoratori dell’azienda. Alcune forze politiche sembrano spingere in tal senso, ma noi siamo contrari e allo stesso tempo fiduciosi nel lavoro della magistratura. Nel frattempo chiediamo di avere un incontro con le amministrazioni che vogliono eventualmente operare questa internalizzazione, soprattutto per capire cosa si farà con i lavoratori. L’eventuale taglio nel bilancio, come costo, potrebbe essere reale, ma allo stesso tempo potrebbe andare a discapito del servizio stesso, in caso di eliminazione della gestione da parte di Soget».

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Sulla stessa lunghezza d’onda anche le parole e le preoccupazioni di Davide Frigelli, segretario regionale Fisascat Cisl Abruzzo-Molise: «Nei nostri lavoratori c’è grande professionalità. I problema sorge quando ci imbattiamo in alcuni esponenti politici che dichiarano che si potrebbero risparmiare, a Montesilvano, 500mila euro con l’internalizzazione di questi servizi: fare queste affermazioni significa destabilizzare l’opinione pubblica. È una dichiarazione priva di qualsiasi tipo di fondamento».

Mario Miccoli, segretario regionale Uiltucs Uil si sofferma principalmente sull’aspetto occupazionale della vicenda: «La nostra principale preoccupazione è sulla tenuta dei livelli occupazionali. Soget conta 200-250 dipendenti in Abruzzo, dei quali un centinaio nella sola provincia di Pescara, che rischierebbero di non trovare alcuna ricollocazione occupazionale in caso di internalizzazione del servizio. L’assessore Lolli si è impegnato nel discutere sulla questione della riscossione dei tributi. Noi siamo qui per lavorare i tema di difesa occupazionale dei dipendenti, non per fare il “tifo” per la Soget o per qualsiasi altra azienda».

Sul servizio attualmente offerto da Soget e sulle eventuali ripercussioni in caso di modifiche nella riscossione dei tributi, è intervenuto infine Diego Salvitti, rappresentante sindacale aziendale Filcams Cgil: «I Comuni non hanno né il personale né le competenze per far fronte e portare avanti il servizio: non hanno quindi le professionalità adatte per eventualmente internalizzare la riscossione dei tributi. Se il nostro servizio fosse scadente, allora le forze politiche sarebbero autorizzate nel paventarne l’internalizzazione, ma noi viaggiamo su medie di riscossioni che oscillano tra l’82% e il 90%, quindi il nostro servizio funziona ed è efficiente».