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Spaccio di droga a Montesilvano con “vedette” in stile Gomorra: 13 persone arrestate

Una vera e propria piazza dello spaccio della droga a Montesilvano, all’interno della quale agivano anche delle “vedette” in grado di vigilare e segnalare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine e di filtrare e selezionare gli acquirenti: questa la scoperta fatta dai carabinieri della città adriatica e che oggi ha portato all’arresto di 13 persone.

Le indagini, che si sono concentrate prevalentemente nella delle case popolari in via Rimini, sono state condotte dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montesilvano, e l’operazione è stata portata a termine da 80 carabinieri con l’ausilio di alcune unità cinofile antidroga del Nucleo Cinofili di Chieti.

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I militari hanno eseguito le misure cautelari nella prima mattinata odierna, e le manette sono scattate per M.S., 33enne, A.G., 31enne, D.G., 26enne, G.S., 22enne, P.S., 24enne, M.C., 27enne, G.S., 31enne, C.R., 41enne, mentre sono stati ristretti agli arresti domiciliari M.S., 26enne, S.F., 30enne, P.C., 26enne, B.O., 33enne, D.S., 27enne.

Gli arrestati, la maggior parte dei quali già noti alle autorità, con diversi dei coinvolti appartenenti a famiglie di etnia rom da tempo presenti in città, dovranno rispondere delle accuse di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, uso arbitrario delle proprie ragioni, usura, estorsioni.
L’operazione, denominata Selva Oscura, è stata estesa anche alla provincia di Teramo, e sono state eseguite anche 3 perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di altrettante persone coinvolte nelle indagini.

Nel corso delle capillari indagini svolte dai militari, sarebbe stata scoperta una vera e propria piazza di spaccio della droga continua e organizzata con “professionalità” dai suoi protagonisti.
Nello specifico, secondo quanto emerso, vi era una vera e propria capillarità nello spaccio, realizzato tramite cellule indipendenti che fornivano dello stupefacente il cosiddetto “cliente di strada”.

Tramite controlli, sequestri, osservazioni, individuazioni fotografiche, appostamenti, e informazioni acquisite dagli stessi acquirenti fermati durante appositi controlli, i militari sarebbero riusciti a fare luce su una rete di vendita capillare tra le abitazioni di edilizia popolare presenti nella zona di via Rimini.
A rendere ancora più difficile la scoperta da parte dei carabinieri, un collaudato sistema di vedette in grado di vigilare sull’eventuale arrivo di forze dell’ordine, e in grado di foltrare e selezionare i clienti da “postazioni” privilegiate.

Centinaia sono stati gli episodi di cessione di stupefacente registrati dai militari, in alcuni casi anche verso clienti minorenni. Durante le indagini sarebbe stato inoltre scoperto un canale di rifornimento proveniente da due fratelli coinvolti nell’operazione e abitanti a Teramo.
E in tal senso, durante il corso delle indagini sarebbe risultata utile la collaborazione anche dei militari di diversi Reparti della provincia di Teramo.