IronMan 2015, orgoglio Runners Pescara: «Grazie a tutti i volontari e alla squadra»

Nel weekend in cui Pescara si è trasformata in “capitale” degli uomini di ferro, la Runners Pescara è riuscita a gestire al meglio sia il ruolo di grande responsabilità nell’organizzazione del percorso run che quello prettamente sportivo a livello di squadra nell’IronMan 2015.
L’associazione podistica pescarese ha infatti gestito in maniera eccellente i punti strategici che le sono stati affidati, mettendo in campo decine di volontari sotto la gestione di Christian Cerutti, “coordinatore” delle operazioni.

A tracciare un breve resoconto del fine settimana appena trascorso è lo stesso presidente della Runners Pescara, Domenico D’Onofrio: «È stato molto impegnativo in particolare per la temperatura, sia per i volontari che per gli stessi atleti. I punti strategici del giro di boa, della consegna dei braccialetti, e le station aid sono andati tutti bene e siamo contenti che tutto abbia funzionato per il meglio. Per questo motivo ci tengo a ringraziare in maniera particolare tutti i volontari, che sono stati bravissimi e impeccabili per tutta la durata della manifestazione, ossia da mezzogiorno fino alle 9 di sera in un clima di gran caldo».

Oltre agli aspetti prettamente organizzativi, i Runners pescaresi hanno partecipato anche alla competizione sportiva, con risultati abbastanza soddisfacenti: «Come Runners Pescara», sottolinea il presidente D’Onofrio, «Abbiamo ottenuto un ottimo risultato come squadra. Il tempo di 5 ore 6 minuti e 23 secondi ci ha infatti permesso di collocarci al 25esimo posto a livello di team in gara, e questo è un ulteriore motivo d’orgoglio per noi».

Infine, data l’ufficializzazione di Pescara come città ospitante dell’IronMan 2016, la Runners Pescara si candida ufficialmente per poter gestire ancora il percorso run così come fatto egregiamente negli ultimi anni: «Visto il buon risultato, speriamo di essere chiamati in causa anche per l’anno prossimo. Dal nostro canto ci fa molto piacere collaborare con IronMan e soprattutto poter stare a contatto diretto con la gente e con gli sportivi».