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Pescara, un passo avanti e tre indietro: è allarme rosso

Tanti, forse troppi complimenti a questo Pescara. A partire dall’anno scorso e dalla splendida cavalcata pilotata da mister Oddo e dai suoi terribili ragazzi capaci di centrare la promozione non solo attraverso i risultati, ma soprattutto un gran bel gioco. La stessa idea di calcio il campione del mondo 2006 ha saputo portarla senza traumi anche in questo avvio di campionato, mettendo all’esordio in crisi il Napoli e l’Inter, strappando un buon punto a Genova e mettendo in luce alcuni dei migliori talenti del calcio italiano. Da Verre a Caprari, fino allo stesso Oddo , fra i tecnici giovani più capaci nell’imprimere una vera impronta alla propria squadra. C’è un ma ed è purtroppo per gli abruzzesi la cosa che più conta nel calcio: i risultati.

La vittoria a tavolino col Sassuolo non inganni, perché senza qui 3 punti il Pescara oggi sarebbe penultimo a quota tre, come i pareggi totalizzati nelle prime sette giornate di campionato, compreso quello col Torino rimasto addirittura in 9 per buona parte del match. Oddo alla vigilia del match col Chievo, perso poi in casa, aveva suonato la sveglia avendo ascoltato e letto troppi commenti ambiziosi e sin troppo benevoli sulla sua squadra, per alcuni addetti ai lavori persino in grado di competere per la zona Europa. Oggi, il Pescara, è alla vigilia di una sfida contro la Sampdoria che è già fondamentale dopo i recenti risultati negativi: la consapevolezza di non aver ancora vinto sul campo, unica squadra di tutta la A con il Crotone, rischia di minare le certezze di una squadra che senza dubbio ha una qualità media fra le più alte del campionato, nella zona medio-bassa di classifica.

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Dati raccolti all’interno di uno studio infografico redatto da Bwin dimostrano come, soprattutto in Italia, le neopromosse necessitino di una vera e propria rivoluzione per garantirsi la salvezza: circa 16 movimenti in entrata (prestiti inclusi) e 12 in uscita, con appena la metà dei giocatori protagonisti in B (tenendo conto delle presenze da titolare) capaci di confermarsi in A. Reparto che urge di maggiori interventi è il centrocampo: dati in cui il Pescara rientra a pieno con oltre 50 operazioni fra entrata ed uscita, 11 milioni di euro spesi sul mercato a fronte dei 13 incassati fra Lapadula al Milan e Caprari all’Inter, quest’ultimo rimasto all’Adriatico ancora per questa stagione.

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Nelle ultime ore è tornato ad aleggiare sul capoluogo abruzzese un fantasma piuttosto ingombrante, quello di Zeman: qualche anno fa il miracolo del boemo capace di infiammare una piazza che lanciava sui massimi palcoscenici europei gente come Verratti, Insigne ed Immobile. Oggi il Pescara di Oddo non è così lontano dall’avere talento in abbondanza: gente come Verre, Caprari, Manaj, Bahebeck insieme all’esperienza di Aquilani e Pepe rappresentano un lusso che forse nessun’altra rosa in lotta per la salvezza può godere.