Il Pescara non riesce a sbancare il Dall’Ara di Bologna e conquista solo un pareggio (1-1) che regala la serie A agli emiliani in virtù del miglior posizionamento in classifica nella stagione regolare.
Una prova d’orgoglio e anche di forza dei biancazzurri guidati da Oddo che sfiorano in più di un’occasione il gol, dominano per larghi tratti ma subiscono verso la fine del primo tempo un clamoroso gol beffa di Sansone.
Nella ripresa i biancazzurri hanno la forza di raggiungere il pareggio con lo splendido gol di Pasquato e imprimono una pressione incredibile negli ultimi 25 minuti con il Bologna in dieci dopo l’espulsione di Mbaye per doppia ammonizione. Ma le speranze dei biancazzurri si fermano prima tra le mani di Da Costa che para il colpo di testa di Lazzari e poi sulla traversa colpita da Melchiorri a tempo scaduto.
La certezza è che dopo aver visto all’opera la squadra in questi playoff aumentano i rimpianti per la gestione di Marco Baroni, che non ha evidentemente sfruttato al massimo le potenzialità di una squadra che ha dimostrato di non essere inferiore a nessuno.
Massimo Oddo è costretto a cambiare alcune pedine della sua formazione rispetto alla finale di andata di questi playoff contro il Bologna: perso Bjarnason che ha dovuto rispondere alla convocazione dell’Islanda al suo posto entra Brugman con Torreira e Memushaj come interditori davanti alla difesa. Nei quattro a copertura di Fiorillo stringe i denti e gioca Salamon, mentre Pucino sostituisce Rossi fermo ai box per un problema al ginocchio destro.
Tutto esaurito, 30mila spettatori di cui 3mila supporter biancazzurri assiepati in uno spicchio della curva Sud del Dall’Ara.
La prima palla gol è biancazzurra con Melchiorri, che al 16′ con due passaggi (assist di Brugman) arriva in porta ma il poderoso destro dell’attaccante scheggia la traversa a Da Costa battuto. Al 27′, da fuori area Sansone esamina i riflessi di Fiorillo con un insidioso sinistro. Ci prova anche Politano con il sinistro al 31′ ma il suo tiro è troppo centrale ed è facile preda dell’estremo difensore felsineo.
Al 36′ fiato sospeso per tutti i biancazzurri con Oikonomou che colpisce di testa di poco alto su calcio d’angolo. La doccia fredda, purtroppo, arriva 30 secondi dopo con un missile di Sansone su un pallone vagante in area di rigore che trafigge Fiorillo.
Il Pescara subisce il contraccolpo psicologico e sbanda per un paio di minuti senza però correre rischi, ma non riesce nemmeno a rendersi più pericoloso. Dopo un minuto di recupero si va negli spogliatoi. A fine primo tempo il sogno della serie A sembra ormai svanito.
A inizio ripresa Oddo corre ai ripari e manda in campo due calciatori offensivi, Sansovini e Pasquato che prendono il posto di Caprari e Politano. Il Pescara riparte subito all’arrembaggio alla ricerca del gol del pareggio e della speranza. Al 52′ tentativo velleitario di Melchiorri che prova da fuori area senza centrare lo specchio della porta.
Al minuto 56 il possibile crocevia dell’incontro: prima un miracolo di Fiorillo che stoppa in uscita il sinistro di Sansone a botta sicura, sul capovolgimento di fronte il diagonale di destro di Pasquato infila Da Costa e gonfia la rete. So torna a sognare! Anche la voce dei tremila tifosi pescaresi si torna a sentire. Al 59′ rimane strozzato in gola l’urlo per il gol del raddoppio: Sansovini da dentro l’area di rigore prende la mira ma il suo sinistro a giro fa la barba al palo.
Al 65′ altra svolta: Mbaye, già anmmonito, falcia Pasquato che lo salta netto, secondo giallo e Bologna in dieci. I ragazzi aumentano la pressione e Melchiorri al 73′ viene murato da Oikonomou. Il Pescara prova con una manovra avvolgente, senza buttare via palloni, a trovare il secondo gol che significherebbe il ritorno in serie A dopo due anni di cadetteria. Al 78′ bomba dai 30 metri di Pucino che costringe a un difficile intervento Da Costa.
All’84’ miracolo di Da Costa che blocca il colpo di testa a colpo sicuro di Lazzari. I tremila biancazzurri erano già pronti a esultare. All’88’ ci prova Pasquato su punizione, di poco alto dopo la deviazione della barriera. Sul calcio d’angolo Salamon sfiora la traversa di testa a porta vuota.
Al 91′ ancora una volta è la traversa a negare la gioia del gol a Melchiorri e a tenere ancora in piedi il Bologna.
Al 92′ il Pescara rischia la beffa con Cacia che viene fermato un secondo prima di segnare il 2-1.
Altri due minuti e Fabbri fischia la fine. Bologna in serie A e Pescara in B. Fine del sogno. Ma onore a una squadra che ci ha provato fino alla fine, senza mai mollare.
BOLOGNA: Da Costa; Mbaye, Oikonomou, Maietta, Morleo; Casarini, Matuzalem, Krsticic; (Buchel dal 4′ st) Laribi; Acquafresca (Cacia dal 62′ st), Sansone (Ceccarelli dal 67′ st).
A disposizione: Coppola, Ferrari, Masina, Bessa, Improta, Mancosu.
Allenatore: Delio Rossi
PESCARA: Fiorillo; Pucino, Salamon, Fornasier, Zampano; Torreira (Lazzari dal 78′ st), Memushaj, Brugman; Politano (Pasquato dal 1′ st), Melchiorri, Caprari (Sansovini dal 1′ st).
A disposizione: Aldegani, Selasi, Zuparic, Abecasis, Paolucci, Pettinari.
Allenatore: Massimo Oddo
Arbitro: Fabbri di Ravenna
Reti: Sansone (37′ pt), Pasquato (56′ st)
Ammoniti: Mbaye (28′), Torreira (32′), Melchiorri (50′), Acquafresca (57′), Salamon (82′), Lazzari (92′)
Recupero: 1′, 4′.